Concorso di progettazione per il recupero dell’ex Priorato Saint-Bénin ad Aosta

Il concorso di progettazione si inserisce nel disegno della Regione Autonoma Valle d’Aosta di ampliare nel Capoluogo regionale l’offerta di servizi per gli studenti di tutti i gradi di scuola. Il restauro conservativo dell’edificio dell’Ex priorato e collegio Saint-Bénin, consentirà di trasferire funzioni insediate nella sede principale del Convitto Chabod, che si trova nelle immediate vicinanze, aumentandone la capienza ricettiva, e le dotazione di aree ludico/ricreative, rendendo l’insieme più vivibile e adeguato ai bisogni dell’utenza giovane.

Rapporto con la città
Fin dalle prime fasi di ideazione del progetto di recupero dell’Ex-Priorato Saint-Bénin è stato chiaro che il lavoro da svolgersi sul fabbricato esistente doveva costituire parte di un intervento complessivo più ampio in cui gioca un ruolo fondamentale la realizzazione di un più diretto rapporto di scambio e relazione tra l’edificio e la città, in virtù delle azioni progettuali previste sulle aree esterne, rimettendo il Saint-Bénin al centro delle dinamiche culturali e sociali di Aosta. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo era doveroso interrogarsi sulla modalità con cui l’ex priorato si dovesse manifestare alla città, l’ingresso storico monumentale su Via Festaz viene riaperto e studiato per essere una connessione diretta sia visiva che fisica tra città e spazi della corte interna del Saint-Bénin.

Distribuzione interna e scelte formali
L’intento alla base della riqualificazione è di chiarire le relazioni volumetriche e spaziali che caratterizzavano gli edifici originari del Saint-Bénin (ante XX secolo) che sono composti dal priorato e dalla chiesa, che ad oggi ospita la sede del Centro espositivo. Il progetto è legato a doppio filo a questo concetto e di conseguenza la scelta di come distribuire gli spazi al piano terra della manica nord – sud diviene un tema non tanto funzionale, quanto architettonico. Come sappiamo dalle fonti storiche il complesso nasce, dal punto di vista tipologico, come un edificio a stecca, che nel corso del tempo è stato integrato da elementi che non ne hanno modificato radicalmente la tipologia originaria. Per non precludere la lettura del prospetto originale si è quindi ritenuto di non procedere con delle aggiunte esterne ma mediante la realizzazione al piano terra di una distribuzione interna che riprenda il concetto distributivo del primo piano senza intaccare le volte e la qualità spaziale degli ambienti. Seguendo lo stesso ragionamento si è scelto di liberare la facciata dell’ex chiesa e di valorizzare l’antico sagrato tramite uno spazio d’ingresso con esposizione all’aperto fruibile da tutta la cittadinanza in diretto contatto con Via Festaz tramite il portale monumentale.

Corte verde
L’edificio sorge su un isolato che contiene due scuole secondarie, il polo museale e il convitto Chabod. Questi edifici insistono su una corte verde interna che si configura ad oggi come un insieme di “Retri”. In questo contesto s’inserisce la volontà di “ripulire” il luogo dalle superfetazioni, al fine di recuperare, per quanto possibile, una spazialità originaria e chiarire le relazioni volumetriche e gerarchiche esistenti tra gli edifici che insistono sull’isolato urbano, garantendo al contempo nuove funzioni a servizio del convitto e del Centro espositivo. La corte vuole essere uno spazio verde di gioco per i ragazzi, contiene un’area per praticare sport recintata.

Collegamento Convitto – Ex Priorato
Un intervento volumetrico minimo e dialettico con l’esistente caratterizza il progetto di collegamento tra Saint-Bénin e Chabod, che avviene mediante un ampliamento a ponte la cui sagoma riprende il profilo del Saint-Bénin. Il sistema di esodo diventa occasione di espressività e di riqualificazione dello spazio esterno tramite il nuovo volume delle scale antincendio e il rivestimento delle scale esistenti. Per tutti gli elementi volumetrici si è scelto di utilizzare un rivestimento metallico di tonalità champagne che presenta una tessitura studiata ad hoc.

 

Concorso di progettazione: primo classificato 

Gruppo di lavoro

Cavejastudio Architetti  

Arch. Alessandro Pretolani

Arch. Filippo Pambianco

Arch. Adele Ricci

Arch. Elisa Vavuliotis

MARE Architetti  

Arch. Francesco Mariani

Arch. Giada Elleri

 

 

 

 

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