Si è svolta la mattina di giovedì 4 ottobre, ricorrenza di S. Francesco, la consegna dei riconoscimenti attribuiti con la “V edizione del Premio Europeo di Architettura Sacra – Tesi di Laurea, Dottorato e Master”. Tale premio è conferito dalla Fondazione Frate Sole, nella cui sede di Pavia ha avuto luogo la cerimonia, apertasi con una prolusione di Mons. Giuseppe Russo, direttore del Servizio Nazionale Edilizia di Culto della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), nonché membro del Comitato scientifico del premio. Di tale Comitato, presieduto dal presidente della Fondazione Frate Sole, Luigi Leoni, fanno parte anche diversi docenti quali Esteban Fernández Cobián, Giorgio Della Longa, José Oubrerie (già collaboratore di Le Corbusier) e Meinhard von Merkan.
Mons. Russo ha colto l’occasione per svolgere un’argomentata relazione sull’evoluzione esperita dal progetto degli edifici di culto in questi ultimi decenni, secondo tre direttrici: quella dei “Progetti Pilota” della CEI, quella dei progetti ordinari e quella dei progetti elaborati come tesi accademiche.
Riguardo al primo aspetto, quello dei tre contemporanei concorsi nazionali (in ogni edizione dei “Progetti Pilota” si attua un concorso per una diocesi del Sud, una del Centro e una del Nord Italia) gestiti dalla CEI a partire dal 1998, Mons. Russo si è mostrato soddisfatto della maturità raggiunta dai partecipanti della recente edizione, conclusasi con l’esposizione nel MAXXI- Museo delle Arti contemporanee di Roma, di tutti i progetti partecipanti: “Finalmente si è visto che quando, come nel caso di questa recente tornata dei Progetti Pilota, il committente si impegna seriamente nel favorire il dialogo tra progettisti, liturgisti e artisti, e quando questi vi si dispongono con buona volontà, si ottengono risultati di qualità, capaci di muoversi nel solco della tradizione, insieme rivolgendosi con competenza alla sensibilità contemporanea”.
Ma l’effetto dei Progetti Pilota si è visto anche nell’attività “ordinaria” delle diocesi: solo in queste ultime settimane sono stati banditi due importanti concorsi a livello diocesano e altri quattro sono in preparazione. Questo segna un cambio di mentalità; un tempo infatti era abitudine affidare gli incarichi in via diretta e questo riduceva l’attenzione verso la qualità del progetto e comprimeva a volte l’iter progettuale alla semplice delega al progettista incaricato.
E infine a tutto questo fa anche riscontro un deciso aumento dell’attenzione al tema “chiesa” a livello universitario e un significativo aumento della qualità degli elaborati in sede accademica: basti pensare che la stragrande maggioranza dei 34 partecipanti al Premio Europeo del 2013 è italiana. Tutto questo consegue, ha spiegato Russo, dal fatto che sempre meglio si comprende come il progetto della chiesa non possa sussistere senza una profonda comprensione della liturgia, che non va interpretata in senso scolastico, ma intesa come anima vivificante lo spazio del luogo di culto.
Dopo che i progetti vincitori sono stati presentati dai loro estensori, Giorgio Della Longa ha letto le motivazioni espresse dalla Giuria, che nel primo classificato, il progetto di Pietro Torricini per un monastero cistercense nella campagna di Siena, ha lodato il “testo scelto a partire dai ruderi esistenti di un antico monastero” che si confronta con le regole cenobitiche privilegiando gli spazi di connessione, di questi esaltando il ruolo di luoghi di meditazione e di ascesi.
Del secondo classificato, il progetto di José María Fernández Cobián per una nuova cattedrale nella città galiziana di La Coruña, ha messo in risalto la “dicotomia” tra la parte basale della lunga e stretta navata della cattedrale – scura e solida – e la parte superiore – chiara e leggera – nonché l’attento studio per l’inserimento nel contesto urbano. Del terzo classificato, l’opera di Vanni Sacconi per un centro di culto luterano in Berlino, si è messa in risalto la volontà di proseguire sul cammino indicato dai grandi della tradizione contemporanea dell’architettura ecclesiastica tedesca.
A conclusione dell’evento, il presidente Luigi Leoni ha richiamato l’opera del fondatore della Fondazione Frate Sole, l’artista francescano Costantino Ruggeri, in particolare rievocando il suo desiderio di ricercare la “poesia delle cose”: quella poesia che nella chiesa è chiamata alla sua massima espressione. (L.S.)