Come prepararsi all’epoca del post-Covid? Cosa deve fare il settore dei beni culturali per riemergere dalla crisi che ha rivoluzionato, forse per sempre, i modelli di gestione e di fruizione del sistema culturale italiano?
La Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, istituto di formazione e ricerca del MiBACT dedicato ai temi della cura e della gestione del patrimonio culturale, partecipa a questa riflessione collettiva con due indagini diverse ma complementari: una indagine dal titolo “I Musei invisibili. Visioni di futuro per i Musei italiani per il dopo emergenza Covid-19” ed una “Analisi dell’impatto Covid-19 sulle politiche di valorizzazione e fruizione dei parchi archeologici”.
La prima ha fatto emergere una serie di scenari possibili, una volta usciti dall’attuale pandemia, inerenti la gestione museale ed una serie di proposte operative provenienti da oltre 650 professionisti e specialisti dei beni culturali. La seconda si è misurata con i dati reali di fruizione nei parchi archeologici nel “periodo di riapertura sperimentale”, così come disposto dalle linee guida per la riapertura dei musei e dei luoghi della cultura statali.
Gli esiti delle ricerche saranno presentati nel corso di LuBeC 2020, il salone dei beni culturali in programma l’8 e il 9 ottobre a Lucca.
La presentazione delle ricerche avrà luogo al Real Collegio di Lucca venerdì 9 dalle 9.30 alle 13.00, con un’introduzione di Alessandra Vittorini, neodirettore della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, e di Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino nonché membro del consiglio scientifico della Fondazione.
“La presenza a LuBeC è una straordinaria occasione per avviare un confronto su temi così urgenti come quelli della gestione museale nel post Covid”, dice Vittorini, che dal primo settembre ha lasciato la Soprintendenza per l’Aquila e i comuni del Cratere per assumere la guida della Fondazione Scuola dei Beni e delle Attività Culturali. “Con le nostre attività di studio e ricerca riteniamo di poter contribuire al dibattito e all’innovazione nel campo delle politiche culturali, con l’ambizione di portare la Fondazione – nata come Scuola di alta formazione – a rafforzare il suo ruolo di centro di competenze per lo studio dei problemi del settore e di advisor a favore del Ministero e delle altre istituzioni”.
L’emergenza sanitaria ha reso urgente anche la necessità di fornire nuovi servizi di formazione a distanza. Una sfida accolta dalla Fondazione, che in pieno lockdown ha saputo portare a termine lo sviluppo della propria piattaforma (fad.fondazionescuolapatrimonio.it) per soddisfare in tempo utile questa domanda. Una buona pratica che verrà illustrata giovedì 8, nel corso dell’incontro “La formazione a distanza secondo noi” (a partire dalle ore 16.00), che presenterà una riflessione sulle prospettive future della formazione digitale.
Infine, un incontro sull’Impatto prodotto sul settore dall’Anno europeo del patrimonio culturale, oggetto di uno specifico studio in collaborazione tra Fondazione e Segretariato generale del MiBACT.
Nel focus group dell’8 ottobre, a partire dalle 15.30, le imprese culturali e creative della Toscana coinvolte nelle attività dell’Anno Europeo del patrimonio culturale del 2018 incontreranno i ricercatori, per un confronto utile a valutare gli effetti reali di questa iniziativa europea.
Per partecipare agli incontri in presenza, iscrizione necessaria su www.lubec.