IL MUSEO DEI TESORI DEL SANTUARIO DI OROPA

Il Santuario di Oropa (Biella), considerato il luogo di culto mariano più importante dell’arco alpino, appare come una reggia, il cui grandioso insieme di edifici viene quasi stemperato dalle montagne circostanti.

La tradizione attribuisce l’origine del Santuario al IV secolo, quando S. Eusebio, Vescovo di Vercelli, si rifugiò sui monti di Oropa per sfuggire alle persecuzioni ariane contro i cristiani.  In epoca medievale Oropa era una domus et ecclesia, una casa religiosa e una casa di accoglienza per viaggiatori e gente di passaggio che si muovono da e verso la Valle d’Aosta. La devozione popolare e l’interessamento della famiglia Savoia, che ebbe inizio con il duca Carlo Emanuele I, fecero di Oropa un maestoso complesso, articolato in tre vasti chiostri, frutto dei disegni dei più grandi architetti sabaudi. Arduzzi, Gallo, Beltramo, Juvarra, Guarini, Galletti, Bonora hanno contribuito a progettare e a realizzare l’insieme degli edifici che si svilupparono tra la metà del XVII e del XVIII secolo, fino alla Basilica Superiore, consacrata nel 1960.

Nella seicentesca Basilica Antica si trova il cuore spirituale del Santuario: la statua della Madonna Nera, scolpita in pino cembro, e databile alla fine del XIII secolo. Gli affreschi del sacello, dedicati alla Vergine, sono opera di un ignoto pittore, detto il “Maestro di Oropa”, e sono considerati tra i più importanti del Piemonte.

Contemporaneamente allo sviluppo monumentale del Santuario, per volontà di diverse comunità del Biellese fu realizzato, fra Seicento e il Settecento, il Sacro Monte di Oropa, riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.  Le dodici cappelle dedicate alla vita della Vergine sono popolate di statue in terracotta policroma a grandezza naturale. Il monte è il grande teatro naturale dove viene rappresentata questa grande esperienza di fede mediata dall’architettura, dalla pittura e dalla scultura. I fratelli D’Enrico, Pietro Giuseppe e Carlo Francesco Auregio, i Galliari, furono tra i grandi artisti che lavorarono al Sacro Monte curandone gli aspetti scultorei e pittorici, contribuendo a fare di questo complesso architettonico un vero e proprio paesaggio sacralizzato.

Nel Museo dei Tesori di Oropa sono conservati gli ori, i paramenti liturgici, gli ex voto più antichi e i documenti che hanno scandito nei secoli la storia del Santuario. Nelle prime due sale, insieme ai reperti archeologici risalenti al II secolo a.C. rinvenuti a Oropa, sono raccolte alcune delle più preziose testimonianze storico artistiche del Santuario: la pala eseguita dal pittore Bernardino Lanino (1522), dono votivo della città di Biella, i ritratti dei primi due miracolati oropensi , alcuni dei più antichi dipinti votivi e documenti dell’archivio storico, tra cui i “regi stabilimenti”, i disegni e i progetti degli architetti che legarono il loro nome a Oropa, tra cui Arduzzi, Gallo, Juvarra e Galletti. Nella terza sala sono esposti alcuni dei capi più prestigiosi del guardaroba liturgico del Santuario, tra cui la pianeta in velluto azzurro realizzata con il manto di Beato Amedeo IX duca di Savoia (1435-1472). Nella sala del tesoro, unitamente a corone, calici, ostensori e cuori votivi, sono presenti i gioielli che hanno adornato la statua in occasione delle incoronazioni centenarie che si sono susseguite a cominciare dal 1620: la tiara a due ordini, l’aureola di stelle, la pettorina, il nodo d’amore e il pendente realizzati in oro, diamanti e pietre  preziose.

Dal museo si accede all’Appartamento Reale dei Savoia, risalente alla prima metà del secolo XVIII.

Oropa ha sviluppato sin dalle origini un sistema di ospitalità atto ad accogliere i numerosi pellegrini che nei secoli si sono rivolti in preghiera alla Madonna Nera. Ancora oggi il Santuario dispone di oltre 500 posti letto suddivisi in diverse tipologie di camere.

Linda Angeli





Come raggiungere il museo ed il santuario

Altre Informazioni

Santuario di Oropa

Via Santuario di Oropa 480

Biella      Tel. 015 25551200

info@santuariodioropa.it    www.santuariodioropa.it

 

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