Il Museo del Gioiello: preziosi racconti nel cuore di Vicenza
Livia Tenuta, coordinatrice curatoriale Museo del Gioiello
Aperto nel 2014 il Museo del Gioiello di Vicenza è straordinario e unico. Non solo perché è ospitato nelle grandiose sale della Basilica Palladiana valorizzate da un allestimento pensato e appositamente progettato da Patricia Urquiola, ma anche perché è il primo museo in Italia dedicato esclusivamente al gioiello e con un percorso espositivo, ideato dalla professoressa Alba Cappellieri, direttrice del museo e principale esperta e critica del gioiello in Italia, radicalmente originale: non esiste il gioiello, universale e unico, ma diverse concezioni di gioiello, legate al tempo, alla cultura e al gusto, in sintesi alla storia dell’uomo.
Allora come rappresentare la complessità semantica del gioiello con punti di vista molto eterogenei, pur mantenendo lo stesso concept nel corso del tempo?
Il Museo si articola in un percorso di nove sale espositive – Simbolo, Magia, Funzione, Bellezza, Arte, Moda, Design, Icone, Futuro – curate da esperti internazionali che ogni due anni lasciano il posto a nuovi personaggi chiave del panorama del gioiello che propongono un nuovo punto di vista sulla sala che gli è assegnata.
La seconda edizione, ora in corso e in mostra fino a Dicembre 2018, mette in luce delle scelte curatoriali decisamente inedite e intuitive.
La sala del Simbolo è curata da Glenn Adamson e mette a confronto i simboli della tradizione con i linguaggi del contemporaneo. Qui il passato si ricongiunge al presente: dai meravigliosi gioielli della Madonna del Monte Berico carichi della simbologia religiosa alle croci realizzate secondo le più antiche tradizioni vicentine; da bracciali etnici specchio della cultura di un popolo a oggetti contemporanei espressione dell’individualità dell’artista.
Segue la selezione di Maria Cristina del Mare che propone gioielli “magici” che attraversano il tempo e le culture per raccontare il bisogno primordiale dell’uomo di credere in una dimensione sovrannaturale in grado di governare fattori imponderabili come la salute, la fortuna, la fertilità o la malattia.
Bottoni, fibbie, chatelaine, , fermagli per capelli, gemelli, spille e spilloni popolano invece la sala della Funzione curata da Alessandra Possamai rivendicando l’utilità del gioiello.
Si prosegue tra le teche dorate della sala della BELLEZZA, un omaggio all’incanto naturalistico raccontato da Nicolas Bos.
Per la sala dell’arte invece Helen Drutt presenta i gioielli di artisti americani che, come Alexander Calder o Art Smith, hanno rinnovato gli innesti tra arte e gioiello.
Dall’arte alla moda nella sala dedicata ad Anna Piaggi, musa di stilisti e visionaria dei nuovi linguaggi della moda. I gioielli moda selezionati da Stefano Piaggi appartenevano a lei e alla sua istrionica capacità di contaminare i contesti.
Seguendo il percorso si arriva alla selezione che Marco Romanelli e Alba Cappellieri dedicata al design italiano che racconta il legame che i progettisti italiani hanno avuto con il gioiello dal dopoguerra a oggi.
Segue la sala delle Icone, un prezioso scrigno per i preziosi selezionati da Paola Venturelli capaci di raccontare la magnificenza della tecnica e della materia.
L’ultima sala non poteva che essere quella del futuro in cui Odoardo Fioravanti presenta i panorami e le visioni del futuro attraverso le nuove interazioni tra l’oggetto, il corpo e il contesto. Parallelamente il Museo ha proposto anche, al pian terreno, mostre temporanee che da un lato hanno dato spazio ai giovani talenti, ma che hanno anche approfondito alcune tematiche o tipologie specifiche ma trasversali: il gioiello come superficie, sigillo, o il tema della catena valorizzando soprattutto il rapporto con il territorio veneto. Attualmente ospita la mostra dedicata ai gioielli del maestro Gio’ Pomodoro, curata da Paola Stroppiana.
Un museo dinamico capace di raccontare con uno sguardo contemporaneo il passato, il presente ed il futuro.
MUSEO DEL GIOIELLO, PIAZZA DEI SIGNORI, 36100 VICENZA – ITALIA,
TEL. +39.0444.320799| ORARI DI APERTURA: da martedì a venerdì dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 11 alle 19
Sito web | Facebook | Instagram