Il Museo Diocesano di Tortona nasce con l’obiettivo di far conoscere la storia lunga e variegata della Diocesi attraverso una selezione significativa della sua produzione artistica. Nata sotto l’Impero Romano, raccoglie oggi ben 313 parrocchie e si estende in 4 diverse regioni, comprendendo quindi differenti zone geografiche, stilistiche e culturali: dall’Oltrepò pavese all’appennino ligure, da centri urbani come Tortona e Novi fino a borghi come Rocchetta Ligure, dove ha sede una raccolta di arte sacra.
Il Museo Diocesano, inaugurato nel 2014, si trova inserito all’interno del Polo Culturale Diocesano, insieme alla Biblioteca ed all’Archivio Storico. L’edificio che li ospita ha origine dalla Domus fratrum Sancti Marci, convento degli Umiliati, che, attraverso successivi ingrandimenti, divenne nel 1571 monastero delle monache di Sant’Eufemia e dall’inizio dell’Ottocento al 2007, il Seminario Maggiore della Diocesi di Tortona.
Il legame tra questi tre enti è ben evidenziato dalla sala dedicata ai beni archivistici e librari, che mostra documenti ed incunaboli di particolare interesse. Inoltre vi è ospitato il maggior vanto del Museo, il Codex Purpureus di Sarezzano, manoscritto databile tra la fine del V e l’inizio del VI sec. d.C., le cui pagine sono tinte di porpora di Tiro ed il cui testo è scritto con inchiostro d’oro e d’argento.
Simbolo del Museo è il Martirio di San Marziano, una grande tela dipinta da Giovan Battista Tassinari nel 1606 che raffigura la decapitazione del primo vescovo, avvenuta attorno al 120. Sullo sfondo vediamo la città “moderna”, con le mura, i palazzi, e l’antica cattedrale, distrutta nel 1609: questa testimonianza diventa dunque importantissima ed anche commovente, agli occhi di un amante della storia.
Altri dipinti arrivano da chiese scomparse, come la Madonna con il Bambino, Sant’Anna e Santa Margherita del Moncalvo, oppure da luoghi più lontani: nel 1802 i monaci di Lucedio, in fuga da Napoleone, salvarono la tavola più bella in loro possesso, il trittico con la Madonna con il Bambino, San Giovanni Battista e San Bernardo che presenta Annibale Paleologo di Macrino d’Alba, del 1499.
Il complesso cerimoniale post-tridentino è ben rappresentato da arredi liturgici e paramenti di alta qualità artigianale. Tra le oreficerie, è bene citare la cartagloria seicentesca del vescovo Settala, che ci narra di un diverso modo di celebrare, ma anche di un diverso modo di cantare, con i neumi del canto gregoriano che affascinano gli esperti di musica antica.
L’ultima sala è dedicata alla chiesa del Loreto, passata oggi attraverso il Comune di Tortona alla comunità cristiana ortodossa, esempio positivo ed emblematico della multiculturalità della società odierna. Gli arredi sono stati in buona parte portati in Museo e disposti, grazie anche ad immagini degli interni, in modo da ricreare l’ambiente della chiesa, dove spicca il paliotto del 1710 decorato da una piccola Fuga in Egitto immersa tra flora e fauna.
Il Museo ospita inoltre esposizioni temporanee, in collaborazione con il Comune o con associazioni culturali, spettacoli teatrali e concerti, oltre alle opere “fresche di restauro”, che prima di tornare nelle proprie chiese di appartenenza, possono essere ammirate da un più ampio pubblico.
Come raggiungere il museo
Museo Diocesano di Tortona
via Seminario n. 7, Tortona (AL)
www.diocesitortona.it www.facebook.com/museodiocesanotortona/
Ulteriori informazioni
Orari di apertura
sabato e domenica 15,30-18,30 (ottobre-aprile), 16-19 (maggio-settembre).
In altri orari possibilità di visite su prenotazione per scolaresche e gruppi.
Per prenotazioni ed informazioni: 0131816609, beniculturali@diocesitortona.it