Lo scorso Novembre sono stati presentati i lavori di restauro del Crocifisso ligneo della Cattedrale materana. Tra gli intervenuti Monsignor Pino Caiazzo, il restauratore Pino Schiavone e Marco Pelosi, vicedirettore del Museo Diocesano che ha ricostruito le vicende storiche dell’altare del Crocifisso, sulla base dei documenti dell’Archivio Diocesano. Il Crocifisso, databile prima metà del XVII secolo, non ha una committenza identificata, tuttavia la sua natura è stata definita “colta e nutrita teologicamente”.
La croce è scolpita come tronco arboreo, dipinto di verde e dotato di rami seppur recisi, perché il legno della vita è una croce viva, gemmata. Le pietre alla base sembrano poste così per sorreggere la croce.
I materani avevano nei confronti del Crocifisso una forte devozione accentuata partita all’inizio del ‘600 con la fondazione di una cappella nel convento di San Rocco. Il Crocifisso di San Rocco veniva trasportato in processione per le vie della città, a volte il Venerdì Santo in alternanza con quello della Cattedrale, altre volte nel giorno della festa del Crocifisso che si svolgeva il 3 Maggio di ogni anno.
L’opera versava in un pessimo stato di conservazione, e per il suo restauro è stata organizzata una raccolta fondi online per finanziare i lavori.
Per le operazioni di restauro è stata effettuata una disinfestazione e un riassetto ligneo, poiché le braccia erano staccate dal corpo, dopodiché è stata effettuata una pulitura, in accordo con la Soprintendenza.
Fabiana Pizzulli
foto per gentile concessione della redazione SassiLive.it