Tre artisti, tre approcci all’arte, tre modi di rapportarsi con il tema del sacro.
La Collezione Paolo VI propone per novembre un ciclo di videoconferenze con Nicola Samorì, Marco La Rosa e Beppe Bonetti.
Novembre per la Collezione Paolo VI quest’anno è sinonimo di In_Contemporanea. Il ciclo di incontri dedicato al tema del sacro riparte infatti con tre appuntamenti il sabato pomeriggio. Saranno tutti gratuiti e online, visto il perdurare dell’emergenza sanitaria in provincia e in tutta la Lombardia.
Tre artisti, Nicola Samorì, Marco La Rosa e Beppe Bonetti, racconteranno rispettivamente il 7, il 14 e il 21 novembre prossimo, cosa per loro significa l’invisibile e come hanno reso il sacro e la profondità spirituale nelle loro opere.
Si comincia sabato 7 novembre alle ore 16,30 con Nicola Samorì, artista forlivese di cui il museo conserva diverse tavole realizzate per il Lezionario CEI del 2008. L’artista, alcune importanti opere del quale sono attualmente in mostra al Mart di Rovereto, lavora da oltre un decennio sull’iconografia di santi e martiri cristiani, reinterpretando con occhio e spirito contemporaneo la tradizione.
Il secondo appuntamento di In_Contemporanea, in programma sabato 14 novembre sempre alle ore 16,30, vedrà invece come ospite Marco La Rosa, già vincitore nel 2012 del premio arti visive San Fedele e docente presso l’Accademia SantaGiulia di Brescia. Il dialogo con lui verterà sul concetto di soglia tra umano e divino e sull’idea di spazio del sacro come luogo dove il linguaggio si fa luce e prende forma.
Per l’ultimo appuntamento del ciclo invece è atteso come relatore, sabato 21 novembre ore 16,30, Beppe Bonetti. Bonetti è un artista bresciano già ospite in Museo con l’opera Metarazionalità (titolo dell’opera ospitata in collezione permanente ma anche il nome di un movimento fondato da lui insieme a Rudolf Rainer e Milan Zoricić) e con lui si analizzerà l’orizzonte spirituale dal punto di vista della sua perfezione armonica della geometria e il mistero simbolico del numero.
Le videoconferenze saranno gratuite e saranno trasmesse tramite Google Meet; è obbligatoria la prenotazione all’indirizzo: info@collezionepaolovi.it. (Con le indicazioni tecniche per partecipare agli incontri che saranno fornite nella mail di risposta alla prenotazione).
Nicola Samorì (Forlì, 1977) si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 2004, ma sviluppa un’intensa attività pittorica – utilizzando tecniche espressive come l’affresco e la calcografia – sin dagli anni Novanta. Nel 2002 ottiene il Premio Morandi e nel 2006 il Premio Michetti, mentre nel 2003 è protagonista dell’evento internazionale Enigma uomo. Il fuoco della rinascita, proposto a Bologna, a Bruxelles presso la sede del Parlamento Europeo e in Australia; a partire da quell’anno espone inoltre assiduamente in Italia (Museo di Arte Contemporanea di Gibellina, Palazzo Reale e Fondazione Stelline a Milano, Fondazione Lercaro di Bologna, Magazzini del Sale e Biblioteca Classense a Ravenna, Museo di Arte Contemporanea di Lissone, Museo di Castelvecchio di Verona) e all’estero (Stati Uniti, Germania, Inghilterra, Danimarca, Bulgaria, Austria, Belgio, Olanda, Sudafrica, Taiwan). Nel 2008 alcune sue opere sono inserite nel Nuovo Lezionario CEI (e sono oggi conservate presso la Collezione Paolo VI), mentre nel 2011 è selezionato – con Mimmo Paladino, Nicola De Maria, Ettore Spalletti, Nicola Villa e Giovanni Chiaramonte – tra i pochi artisti scelti per illustrare il nuovo Evangeliario Ambrosiano; nel 2010 è stato scelto dalla Fondazione Marilena Ferrari per creare le opere del volume Imago Christi, tirato in 750 esemplari. Partecipa alla Biennale di Venezia nel 2011 e nel 2015, mentre nel 2016 è presente alla Quadriennale di Roma. Attualmente le sue opere sono esposte nella mostra Lucìe presso il Mart di Rovereto. Vive e lavora a Bagnacavallo (Ra).
Marco La Rosa (Brescia, 1978) si laurea in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Brescia nel 2005 e in Arti Visive all’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia nel 2011; a partire da quel momento comincia ad esporre in numerosi spazi pubblici e privati, meritando – tra gli altri – il Premio Arti Visive San Fedele nel 2012. Nello stesso anno è presente alle mostre Luoghi del Sacro (Galleria San Fedele, Milano) e Con gli occhi alle stelle (Galleria d’Arte Moderna Raccolta Lercaro, Bologna), mentre del 2014 è la partecipazione a Smart Riso. Reti di Resilienza presso il Museo d’Arte Contemporanea di Palermo e la personale Gravity of variations alla Galleria IAGA e Casa Matei Corvin in Romania. Nel 2016 allestisce presso la Collezione Paolo VI – arte contemporanea la personale Colmare il vuoto, con la quale il museo concesiano inaugura il suo nuovo spazio espositivo, mentre l’anno seguente espone presso il Museo San Rocco di Trapani (bipersonale con Mattia Novello) e nel 2019 partecipa alla IX Biennale di Bozzolo; tra 2019 e 2020 allestisce l’installazione L’argomento del terzo uomo presso la Chiesa dei Santi Apostoli di Verona e presso il Duomo di Biella. A partire dal 2018 è docente di Tecniche e Tecnologie delle Arti Visive e di Tecniche e Tecnologie della Scultura presso l’Accademia SantaGiulia di Brescia, presso la quale dal 2020 è anche Coordinatore di ambito disciplinare delle Scuole di Pittura e Scultura. Attualmente le sue opere sono esposte nella mostra Marco La Rosa. Attori silenziosi presso la CoArtCo di Bagnolo Mella. Vive e lavora a Brescia.
Beppe Bonetti (Rovato, Bs, 1951) scopre la pittura attraverso l’opera dell’artista conterraneo Gerolamo Calca, e a partire dalla metà degli anni Sessanta inizia, in modo autonomo, numerose ricerche che lo porteranno, dopo alcune esperienze di gusto surrealista, alle prime esperienze astratte. La sua attività espositiva inizia alla fine degli anni Settanta e per un certo periodo si caratterizza per un elevato rigore astratto-geometrico; in quegli anni iniziano anche i primi viaggi a Parigi. Nel 1982, alla Galleria Vismara di Milano, presenta una serie di opere che segnano il passaggio attraverso un nuovo modo di intendere la razionalità, chiamato dall’autore “Metarazionalità” (due opere di questo ciclo sono oggi conservate presso la Collezione Paolo VI); negli anni seguenti espone assiduamente presso significative sedi in Italia e all’estero (Olanda, Giappone, Stati Uniti, Spagna, Germania, Danimarca, Austria). Per un periodo lavora a Parigi con il collega Jonquières, mentre un viaggio in Corea del Sud diviene l’occasione per riflettere sul rapporto tra immagine e parola, già indagata a partire dal 1985 e destinata a svilupparsi soprattutto nelle opere del ciclo Variazioni sul numero sette. Al suo lavoro sono state dedicate numerose mostre antologiche; nel 1992 a Macerata, nella storica chiesa di San Paolo, nel 1999 presso la Galleria Civica di Gallarate, nel 2006 a Rovato nella storica chiesa di San Vincenzo. Dal 2000 la Metarazionalità diventa un gruppo, il L.I.G. (Last International Group), che dall’Europa all’Asia ha esposto in molti spazi pubblici e privati e in alcuni musei. Vive e lavora a Rovato.
Da lunedì 2 novembre il museo è temporaneamente chiuso nell’attesa che la situazione generale migliori (soprattutto) e che maturino nuovamente le condizio-ni per “incontrare” le nostre opere con animo sereno.
Collezione Paolo VI – arte contemporanea
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Concesio (Brescia)
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