Per comprendere a fondo la qualità architettonica della Chiesa del Buon Ladrone a San Lazzaro di Savena, è necessario osservarla nelle immagini che la popolano di fedeli: le fotografie della sola architettura, svuotata dalla presenza umana, possono par pensare a una piccola casa tradizionale, totalmente bianca e tagliata in due.
Invece il complesso sacro ha le dimensioni e le qualità del monumento e la semplificazione formale non riesce a dissimularne la complessità.
Complessità anche del procedimento partecipativo che ha visto una sequenza di incontri in cui la comunità ha chiarito le sue aspettative, alla fine tradotte in progetto architettonico da tre giovani studi “consorziati” per l’occasione: INOUT architettura, LADO architetti, LAMBER+LAMBER. La condivisione con la comunità è proseguita durante la realizzazione dell’opera con il coinvolgimento concreto di alcuni detenuti del carcere La Dozza di Bologna.
Il complesso parrocchiale, inaugurato nel giugno 2019, è realizzato mettendo a reagire i due nuovi edifici con un fabbricato preesistente che veniva utilizzato come aula sacra provvisoria: li tiene insieme una corte su cui affacciano le aule per la catechesi e che definisce le relazioni tra le parti e con l’esterno, come il vicino Parco della Pace, da cui si può accedere anche alla copertura verde della costruzione che mette in comunicazione nuova chiesa e fbbricato esistente.
Il volume della chiesa è caratterizzato dal tetto a capanna e dallo slittamento delle pareti verticali che dischiudono le due aperture di accesso allo spazio sacro, che si caratterizzano come uno squarcio verticale che unisce terra e cielo e rammemora quello biblico del velo nel tempio: “Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono…” (versetto 51, capitolo 21, Vangelo di Matteo).
Lo spazio interno è anch’esso laconico e appare come una casa accogliente, come la bianca immagine esterna: ruolo determinante lo ha la comparsa del legno di rovere, che struttura le sedute e costituisce i grandi listoni del pavimento, e della pietra “selenite”, che fa risaltare sul plafond ligneo altare, ambone e fonte battesimale.
Nelle nicchie perimetrali sono ricavati: il battistero, la cappella feriale e il coro.
Le opere d’arte consistono essenzialmente nel crocifisso che sormonta la parete alle spalle dell’altare, giocando una significativa relazione con il taglio luminoso che dall’ingresso si è dilatato sulla copertura e giù, lungo l’abside, fino a terra, e nel grande disegno a fianco all’ingresso, posto in relazione a un inquietante masso informe, che fa da contrappunto naturalistico alle stereometrie della nuova architettura.
Sulle connessioni tra arte, architettura e liturgia hanno lavorato, in maniera congiunta con gli architetti, gli artisti Paolo Mennea e Flavio Senoner e monsignor Amilcare Zuffi.
Carlo Pozzi
Foto @ Simone Bossi
INFO CREDITI
Nome del progetto: Chiesa del Buon Ladrone
Luogo: Via Seminario 2, 40068 San Lazzaro di Savena (Bologna, Italia)
Architettura: INOUTArchitettura, LADO architetti, LAMBER + LAMBER
Team di progetto: arch. Mario Assisi, arch. Luca Ladinetti, ing. Fiorella Lamber, arch. Mario Lamber, arch. Paolo Lamber, arch. Valentina Milani
Cliente: Parrocchia di San Lorenzo del Farneto (don Paolo dall’Olio)
Liturgista: Mons. Amilcare Zuffi
Fase di progetto: dicembre 2009 – luglio 2017
Fase di costruzione: ottobre 2017 – giugno 2019
Area di progetto: 4.935 mq
Superficie costruita: 1.056 mq
Opere d’arte figurativa: Paolo Mennea
Opere d’arte scultorea: Flavio Senoner
Progetto strutture: ing. Michele Naldi
Progetto impianti: R.B Impianti s.r.l.
Impresa costruttrice: C.I.M.S. s.c.r.l. – Cooperativa Intersettoriale Montana Sassoleone (Borgo Tossignano, Bologna)
Impianti meccanici: Prosapio Patrick Service s.r.l. (San Lazzaro di Savena, Bologna); Fastimpianti snc (San Lazzaro di Savena, Bologna)
Impianti elettrici: Donati Impianti s.r.l. (Castel San Pietro Terme, Bologna)
Finiture: Delisari Materia Design s.r.l.s. (Bologna)
Arredo liturgico: La Nova s.a.s. (Treviso)
Materiali
Struttura: calcestruzzo armato e cartongesso
Pavimento: parquet in legno di rovere e ceramica (area del battistero)
Finestre: alluminio
Rivestimento copertura: lamiera di alluminio verniciata
Arredi:
Banchi e sede del parroco in legno di rovere
Altare e battistero in selenite (comunemente chiamata “gesso” – la chiesa è situata a poca distanza dal Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa)