Il lapidario medievale e moderno del Museo Civico di Como in Palazzo Giovio
Isabella Nobile De Agostini, Responsabile scientifico Musei Civici di Como
Nell’atrio di Palazzo Giovio e lungo le pareti dello scalone sono disposti 125 marmi d’età medievale e moderna provenienti da edifici civili e religiosi di Como e del territorio. Si tratta di iscrizioni commemorative e celebrative, stemmi delle famiglie locali più illustri, lastre funerarie, alcuni marmi figurati. La maggior parte si data dal XIV al XVII secolo, ma si contano una dozzina di esemplari più antichi e altrettanti più recenti.
Fin dai primi anni di vita di quello che poi divenne il Museo Civico, cioè dopo l’istituzione nel 1837 di un “gabinetto tecnologico” nella sede del Liceo cittadino, cominciarono a pervenire in dono da parte dei cittadini iscrizioni antiche, ma l’incremento maggiore si ebbe grazie alla generosità del conte Francesco Giovio, che nel 1874 legò alla Municipalità la sua grande collezione lapidaria. Quest’ultima si era formata nel XVIII secolo grazie all’erudito Fulvio Tridi, tutore di Giambattista Giovio, che da lui la ereditò e successivamente la ampliò. Quando poi, nel 1897, il Museo si trasferì proprio in palazzo Giovio, dimora avita di questa nobile famiglia fin dal XVI secolo, la collezione ritrovò la sua unità, dal momento che venne riunita ai marmi murati nell’atrio, che non era stato possibile trasportare al Liceo. Il Museo si trova tuttora in palazzo Giovio, il cui aspetto attuale è dovuto prevalentemente alla sistemazione che ne fece intorno al 1780 il conte Giambattista, e ne conserva il grande impatto scenografico, a cui non sono estranee proprio le lapidi dell’atrio e dello scalone, che in parte si trovano ancora dov’erano 150 anni fa.
In realtà l’ordine in cui i pezzi erano disposti nel 1897 venne col tempo alterato dai nuovi accessi, che furono collocati negli spazi liberi, creando così una certa confusione, che ha richiesto in tempi recenti una revisione dell’esposizione. I marmi figurati più significativi sono stati pertanto spostati nella vicina Pinacoteca civica, mentre le iscrizioni rimaste in loco sono state riorganizzate in sei gruppi, ordinate in base ai luoghi di provenienza (chiese e conventi, palazzi e istituzioni pubbliche, case private) e al loro contenuto (persone ed eventi, famiglie illustri e personaggi, la famiglia Giovio).
Sul lato sinistro dell’atrio si trovano iscrizioni provenienti da edifici religiosi, talvolta non più esistenti, come le chiese di S. Marco e di S. Margherita. Alcune di esse ricordano singole persone o famiglie legate a donazioni o opere in favore di istituti ecclesiastici. Non mancano grandi lastre funerarie provenienti da chiese e conventi.
La parete di fronte ricorda invece le strutture pubbliche civili come le fortificazioni, gli ospedali o come il Palazzo del Pretorio oggi distrutto.
Il percorso prosegue sullo scalone, ai lati del quale sono collocate lapidi da edifici privati, come le chiavi di volta poste sui portoni dei palazzi più importanti o gli stemmi nobiliari delle famiglie comasche più illustri. Vi si trovano anche iscrizioni funerarie a ricordo dei defunti e iscrizioni onorarie a celebrazione di personaggi eminenti. A questo proposito vanno segnalati i marmi situati sul pianerottolo, dedicati alla famiglia Giovio, proprietaria del palazzo, qui degnamente rappresentata dai medaglioni che ritraggono l’umanista Benedetto e la moglie, attribuiti a Cristoforo Solari.
Come raggiungere il museo
Piazza Medaglie d’oro 1
22100 Como
Apertura:
da martedì a domenica. ore 10.00-18.00
tel. 031.252550
e-mail: musei.civici@comune.como.it