Arte informale, devozione popolare e architettura sacra contemporanea dialogano in un progetto a cura di Margherita Zanoletti, allestito per tutto il mese di maggio nella chiesa parrocchiale di San Nicolao della Flue a Milano. Il tempio progettato da Ignazio Gardella ospita “Preghiera “, un dipinto di Nadia Nespoli realizzato nel 2017 e qui esposto per la prima volta.
Maggio è il mese tradizionalmente dedicato a Maria, madre di Gesù e “Preghiera” è un dipinto legato al culto mariano. Come spiega la stessa artista, “il dipinto è stato realizzato con un lavoro lungo e meticoloso, legato alla concentrazione e alla preghiera, alla riflessione e alla meditazione”. In questo lavoro (tecnica mista su tela, 90 x 80 cm), colori leggeri e sfumati, striature cromatiche e materiche danno movimento e fluidità a qualcosa che di per sé sarebbe immobile e resistente. L’azzurro e il bianco richiamano l’iconografia tradizionale legata al culto mariano, sublimata nella cancellazione delle figure.
Di cosa parla, dunque, questo dipinto così etereo? E quale relazione instaura con il maestoso spazio progettato da Gardella, popolato dalle opere di arte figurativa di Vincenzo Gasperetti, Pino Grioni, Costantino Ruggeri e Lello Scorzelli?
Da sempre, la ricerca pittorica di Nadia Nespoli sul sacro è legata alla devozione popolare. Fondatrice del Laboratorio Artemisia presso la Casa di reclusione di Milano – Bollate e finalista del Premio Paolo VI per l’arte contemporanea 2019-2020, l’artista ha all’attivo numerose mostre e installazioni su temi spirituali, tra cui le più recenti Azzurro Contemporaneo, realizzata in collaborazione con la Diocesi di Milano (2019) e Immaginario_20, ospitata dal Parco Nord Milano (2020). In “Preghiera“, l’artista cerca di creare relazione tra immagine e devozione. Collocata in una teca illuminata a circa metà della navata centrale, sul lato sinistro guardando l’altare, in San Nicolao della Flue “Preghiera” diviene un’immagine votiva simile a quelle Madonnelle sorte spontaneamente agli angoli delle strade, nei cortili, sulle facciate delle case. Quella di Nespoli è una ricerca del simbolico e dell’essenziale, che va a cancellare, anziché aggiungere; che punta al raccoglimento, anziché al clamore. Che suggerisce la sfumatura, anziché il contrasto. Che concepisce la propria opera, come scrive Ivan Vasil’evič Kireevskij, come un “organo vivo”, un “luogo d’incontro” fra Dio e gli uomini.
Essenziale fu anche la vita spirituale del contadino analfabeta, mistico ed eremita Niklaus von Flüe (XV sec.), oggi patrono della Svizzera, che digiunò per quasi vent’anni, nutrendosi solo di meditazione e del Santissimo Sacramento. La leggerezza propria dell’opera “cancellatrice” e “alleggeritrice” di Nadia Nespoli va a bilanciare la maestosità della chiesa a lui dedicata. Ricordandoci la potenza di una semplice Preghiera.
Nadia Nespoli, Preghiera (2017)
a cura di Margherita Zanoletti
Chiesa parrocchiale di San Nicolao della Flue, Milano
1-31 maggio 2021
ingresso ibero
tutti i giorni, 7:30-19