LA RIAPERTURA DELLA CATTEDRALE DI AGRIGENTO

La notizia. Dopo otto anni di chiusura forzata, lo scorso 22 febbraio ad Agrigento è stata restituita al culto la cattedrale arcidiocesana di san Gerlando. Il duomo fu costruito nel 1094 e nei secoli non ha mai avuto ‘vita facile’: consacrato in epoca normanna e utilizzato come presidio militare in epoca sveva, il luogo di culto torna ad essere utilizzato come chiesa soltanto sotto l’episcopato di Rainaldo d’Acquaviva nel 1240. Avendo subito nella navata nord diversi crolli e necessariamente restaurata, la cattedrale ha subìto non pochi interventi di restauro che ne hanno modificato di continuo lo spazio interno e gli ambienti di culto: è indicativo riscontrare che dal 1888 si sono susseguiti, quasi di continuo, ben quattro restauri. L’appesantimento della struttura e la fragilità dello sperone roccioso su cui poggia portano presto a nuove crepe e, quindi, a chiusure. Nel 2011 a causa di un cedimento del costone sottostante, la cattedrale viene definitivamente dichiarata inutilizzabile; l’inagibilità totale si protrae fino al 2014, anno in cui una parte della struttura viene riaperta al culto. I lavori  di messa in sicurezza funzionale e miglioramento statico della struttura si sono conclusi soltanto a febbraio scorso con la riapertura ufficiale al culto e alla città. I lavori, oltre ad essere necessari per la salvaguardia del monumento e della sicurezza, permetteranno il prosieguo degli interventi sulla collina sottostante il sacro edificio. L’edifico con questo intervento sarà tenuto sotto controllo grazie al monitoraggio costante sulla struttura che avverrà, oltre che con i tradizionali metodi, anche con un monitoraggio con controllo permanente in remoto dello stato di sforzo dei capotesta delle “funi” catene.



La causa della chiusura. A causare l’ultima chiusura del 2011 è stata la particolare fragilità del costone roccioso su cui insiste il peso della cattedrale. In particolare, la parete nord della chiesa è la parte che riportava le criticità più urgenti, consistenti in scollamenti, distacchi e crepe. Forti elementi di instabilità erano ben visibili in corrispondenza del margine della scarpata, molto probabilmente dovuti al mancato rinforzo della roccia di base e all’eccessivo peso che sovraccaricava le fondazioni della parete. I lavori, diretti dal prof. ing. Teotista Panzeca, sono stati particolarmente incisivi, poiché i tecnici hanno dovuto far fronte a una condizione di instabilità permanente.

Altri interventi in vista. Pur se la cattedrale è stata riaperta, i lavori sembrano non essere conclusi in quanto, l’edificio potrebbe essere nuovamente oggetto di nuovi e importanti interventi manutentivi. Già l’Ufficio beni culturali dell’Arcidiocesi ha predisposto un progetto di completamento delle opere per la parte esterna della Cattedrale mentre la Soprintendenza ha predisposto un progetto di restauro di alcuni apparati decorativi.

Luca Capannolo





Le foto pubblicate sono per gentile concessione dell’Ufficio Beni Culturali della diocesi di Agrigento, responsabile p. Giuseppe Pontillo

 

 

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