LE CHIESE DI MINIERA DELLA SARDEGNA. IL PROGETTO DI UNA CARTA TEMATICA

Non esiste un itinerario riguardante le chiese minerarie sparse in Sardegna nonostante siano tante e abbiano accolto migliaia di fedeli. Questo lavoro vuole colmare una lacuna non solo religiosa, ma culturale, storica, sociale, artistica e geografica. Per quasi due secoli, esse sono state, punto di riferimento per genti di varie etnie e di diversa fede religiosa e hanno svolto un servizio rilevante nelle comunità. Hanno favorito l’aggregazione e l’integrazione creando opportunità di incontri e di interessi rafforzando i legami di amicizia e solidarietà. Ogni chiesa mineraria è uno scrigno di storie che vanno raccontate e tramandate. Preziosi gioielli di architettura, conservano nomi di progettisti stranieri e italiani di religione cattolica e non e racchiudono opere d’arte pregiate.

Ubicate in luoghi straordinariamente belli, esprimono una spiritualità cercata e voluta. Simbolo di fede per la sopravvivenza in un mondo estremamente pericoloso quale è il sottosuolo. Quasi tutte sono dedicate a Santa Barbara, patrona dei minatori. Le miniere sono esaurite, i villaggi si sono spopolati, ma le chiese, siano esse aperte al culto o, obsolete e abbandonate o ruderi, conservano il fascino del “Mistero” e profumano di incenso e di memoria.

La Carta è stampata in una prima tiratura limitata e descrive lo stato di una trentina di chiese di miniera, oramai in gran parte abbandonate, che sono state centro di culto e di condotta sociale per grandi e piccole miniere attive da fine ‘800 fino alla metà del ‘900 in Sardegna.



Carta Chiese

Le chiese sono descritte facendo riferimento ai siti minerari di riferimento, utilizzando foto recenti e d’epoca con relativa didascalia descrittiva; una colonna a destra della carta elenca le coordinate geografiche relative alle chiese minerarie. Al centro una carta stradale al 1:750.000 in cui sono evidenziate le 8 aree del Parco Geomineario della Sardegna, con la relativa legenda.

Una piccola sezione della carta è dedicata anche al Cammino Minerario di Santa Barbara e alla storia della Santa patrona dei minatori. La carta ha ricevuto il patrocinio gratuito dell’Associazione Pozzo Sella, il Comune di Guspini, il Comune di Arbus, l’Associazione Mineraria Sarda, la Diocesi di Ales-Terralba e il sito chiesecampestri.it oltre al sito minieredisardegna.it

Elenco delle principali chiese di miniera della Sardegna

Le architetture sono suddivise per miniera di appartenenza; la maggior parte di esse sono dedicate a Santa Barbara, patrona dei minatori, ma ve ne sono tante dedicate ad altri Santi:

1. Miniera di Acquaresi (Pb, Zn – Iglesias) – Chiesa di Sant’Antonio da Padova.

2. Miniera di Argentiera (Pb, Zn, Ag – Sassari) – Chiesa di Santa Barbara.

3. Miniera di Arenas (Pb, Zn – Fluminimaggiore) – Chiesa di Santa Barbara.

4. Miniera di Bacu Abis (Lignite – Carbonia) – Chiesa di Santa Barbara.

5. Miniera di Canaglia  (Fe – Sassari) – Chiesa di Santa Barbara.

6.  Miniera di Carbonia-Serbariu (Lignite) – Chiesa di San Ponziano e Santa Barbara.

7. Miniera di Cortoghiana (Lignite – Carbonia) – Chiesa di Sacro Cuore di Gesù.

8. Miniera di Fundu ‘e Corongiu (Antracite – Seui) – Chiesa di San Sebastiano e Santa Barbara.

9. Miniera di Gennamari (Pb, Zn, Ag – Arbus) – Chiesa di Sant’Antonio da Padova.

10. Miniera di Genna Tres Montis/Muscadroxiu (Pb, Zn, F – Silius) – Chiesa di Santa Barbara a San Basilio.

11. Miniera di Ingurtipani (Antracite – Seulo) – Chiesa di Santa Barbara e San Giovanni.

12. Miniera di Ingurtosu (Pb, Zn, Ag – Arbus) – Chiesa di Santa Barbara.

13. Miniere di Malacalzetta-Baueddu (Pb, Zn, Ag – Iglesias) – Chiesa dello Spirito Santo.

14. Miniera di Malfidano (Pb, Zn, Ag – Buggerru) – Chiesa di San Giovanni Battista.

15. Miniera di Masua (Pb, Zn, Ag – Iglesias) – Chiesa del Sacro Cuore.

16. Miniera di Monte Agruxiau (Pb, Zn, Ag – Iglesias) – Chiesa di Santa Barbara.

17. Miniera di Monte Narba (Pb, Ag – San Vito) – Chiesa/Cappella di Santa Barbara.

18. Miniera di Monte Scorra (Pb, Zn – Gonnesa) – Chiesa di Santa Maria.

19. Miniera di Monteponi (Pb, Zn, Ag – Iglesias) – Ex Chiesa di Santa Barbara ad Iglesias e Chiesa di Santa Barbara a Monteponi.

20. Miniera di Monteponi (Pb, Zn, Ag – Iglesias) – Chiesa di San Severino.

21. Miniera di Montevecchio (Pb, Zn, Ag – Arbus – Guspini) – Chiesa di Santa Barbara.

22. Miniera di Nebida (Pb, Zn – Iglesias) – Chiesa di Santa Barbara.

23. Miniera di Sa Duchessa (Pb, Zn – Domusnovas) – Chiesa di Santa Barbara a Domusnovas e Edicola di Santa Barbara a Sa Duchessa.

24.  Miniera di San Benedetto (Pb, Zn – Iglesias) – Chiesa di San Benedetto Abate.

25. Miniera di San Giovanni (Pb, Zn, Ag – Bindua – Iglesias) – Chiesa di Santa Barbara e San Giovanni Battista.

26. Miniera di San Giovanni (Pb, Zn, Ag – Villaggio Normann – Iglesias – Gonnesa) – Chiesa di San Giovanni Battista.

27. Miniera di San Leone (Fe – Assemini) – Chiesa di San Leone.

28. Miniera di Seddas Moddizzis – Villaggio Asproni (Pb, Zn – Iglesias) – Chiesa di Santa Barbara.

29. Miniera di Su Suergiu (Sb – Villasalto) – Chiesa di Santa Barbara.

30. Miniera di Terras Collu (Lignite – Gonnesa) – Chiesa di San Rocco.

Altre chiese dedicate alla patrona dei minatori si trovano in paesi che non hanno avuto un esclusivo passato minerario come Burcei, Capoterra, Furtei, Gonnosfanadiga, Sinnai e Villacidro. Nei siti minerari di Funtana Raminosa (Gadoni), Rosas (Narcao) e Sos Enattos (Lula) la festa di Santa Barbara veniva festeggiata in miniera nonostante non vi fosse la chiesa.

Alcune, pur costruite in prossimità di siti minerari non vennero mai utilizzate per i festeggiamenti di Santa Barbara, come ad esempio la chiesa di Santo Stefano presso la miniera di Su Elzu ad Ozieri. Altre ancora sono totalmente scomparse e se ne ha notizia solo da antichi documenti, come per la chiesa di San Giovanni di Monte Barlau presso Gonnesa.

Santa Barbara Vergine e Martire

Nacque a Nicomedia (Turchia) nel 273 e nel 286 circa, si convertì alla religione Cristiana sotto l’imperatore romano Massimiano Erculeo, pagandone  per questo la vita; infatti il 4 dicembre, Barbara fu decapitata  per mano del padre Dioscoro, che fu però di lì a poco colpito da un fulmine. La tradizione invoca Santa Barbara contro i fulmini, il fuoco e la morte improvvisa. I suoi resti si trovano a Burano (Venezia). E’ la protettrice di: Architetti, Minatori, Moribondi e Vigili del Fuoco.

Iconografia

La torre ricorda il suo luogo di prigionia, le tre finestre sono il simbolo della devozione alla SS Trinità, il ramo di palma il martirio, la pisside l’accompagnamento cristiano alla morte, la spada il martirio, le piume di pavone sono simbolo di immortalità.

Massimo Scanu, Iride Peis Concas

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