Grande attesa per la “rivelazione” pubblica del mosaico di IV secolo d.C. scoperto nella cripta della Cattedrale di Reggio Emilia, mentre prosegue il XXI Colloquio AISCOM (Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico) che vede al centro dell’interesse il prezioso tappeto di pietra reggiano.
Sabato mattina la conclusione del convegno in cattedrale
Tesserae versicolores
Il mosaico dalla Cattedrale di Reggio Emilia
Circa 35 mq di tessere multicolori in vetro, oro, pietre e marmi per esaltare il luccichio dei gioielli, il blu intenso degli occhi, il verde delle piante, lo smeraldo delle collane; le diverse gradazioni di colori caldi su infinite sfumature di bianco e di nero a enfatizzare i dettagli narrativi. Anche questo è il prezioso pavimento recuperato nel 2009 durante gli scavi archeologici in cattedrale e che – restaurato grazie alle risorse stanziate da Unindustria di Reggio Emilia – sarà fruibile per la prima volta a partire dal prossimo 21 marzo nella sala dedicata alla cattedrale del Museo Diocesano di Reggio Emilia.
L’evento, promosso da Soprintendenza Archeologia dell’Emilia Romagna e dall’ Ufficio beni culturali della Diocesi, in occasione della XXIII edizione delle Giornate FAI di Primavera, è presentato in anteprima ai convegnisti del XXI Colloquio AISCOM (Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico) in corso in città proprio in questi giorni nelle tre sedi dell’Aula Magna dell’Università, dei Musei Civici e della Cattedrale.
Del prezioso tappeto in tessarae versicolores (“tessere policrome”) si stanno occupando esperti internazionali riuniti nel convegno annuale degli studiosi del mosaico, le cui discussioni si concluderanno in una sessione sul tema dell’iconografia e del restauro, anche dell’opera reggiana, sabato mattina nella suggestiva cornice del coro della cattedrale.