Storia e collezioni
Il Museo Diocesano di Mazara del Vallo, nato nel 1993, ha sede all’interno del monumentale edificio settecentesco del Seminario, progettato dal celebre architetto Gian Biagio Amico.
A questa prima sistemazione, nel 2009 segue un allestimento parzialmente rinnovato, sostenuto dal Vescovo Mons. Domenico Mogavero e coordinato dal nuovo direttore Francesca Paola Massara: viene allestita la Sala Montaperto e rinnovata la Galleria Pinacoteca, con ulteriori arricchimenti del patrimonio, grazie anche ad un progressivo clima di fiducia nei confronti dell’Istituzione, che porta a nuove e significative donazioni di privati.
Le collezioni raccolgono testimonianze estremamente rilevanti per la storia della città e del territorio: si distingue per importanza il raffinato monumento Montaperto (1469-1484) già nella Cattedrale, costituito dal sarcofago e da un gruppo di statue: le quattro Virtù cardinali che sostengono l’arca sepolcrale del vescovo, il Redentore, la Vergine Annunziata, i quattro Evangelisti, e Santa Caterina d’Alessandria. Commissionato dal vescovo Giovanni Montaperto a Domenico Gagini, è considerato dagli studiosi il capolavoro del grande scultore che portò il Rinascimento in Sicilia.
Altri esempi della grande statuaria sono riferiti a nomi come Ignazio Marabitti (1719-1797), uno dei più importanti artisti del Settecento siciliano, che ha realizzato un intenso ed ispirato Sant’Ignazio, commissionato dalla Compagnia di Gesù per la Chiesa di Sant’Ignazio a Mazara. Allo stesso Marabitti è attribuito il drammatico Christus Dolens, in prezioso alabastro carnicino, scolpito con virtuosistica perizia. Dalla crollata volta della citata Chiesa di Sant’Ignazio provengono gli ariosi affreschi di Domenico La Bruna (1669-1763), oggi staccati ed esposti nella Galleria Pinacoteca, insieme alla collezione della quadreria.
La carrozza del vescovo Antonio Salomone (1845-1857) e la portantina del vescovo Carmelo Valenti (1858-1882), esposte nella Sala della Carrozza, sono interessanti testimonianze storiche della vita curiale dei secoli scorsi.
La grande Sala degli Argenti accoglie poi un prezioso “tesoro” costituito da argenti e paramenti sacri, più di 150 opere di sacre suppellettili e di arte liturgica (croci, reliquiari, pissidi, ostensori…) che datano dall’età medievale ai nostri giorni, con un forte nucleo di opere di età barocca.
Simbolo del Museo sin dalla sua nascita è il grifone che fa da nodo al grande ostensorio barocco, commissionato dal vescovo Francesco Maria Graffeo e realizzato da un argentiere trapanese tra il 1685 ed il 1695. Il grifone, animale fantastico ereditato dai bestiari medievali, richiama araldicamente il nome dell’illustre committente ma è soprattutto “animale cristologico”, poiché riunisce in sé le due nature celeste e terrestre, come Gesù quelle umana e divina. Non a caso si erge sul bocciolo del cardo che, con la sua struttura spinosa, è rimando iconografico- simbolico ai tormenti della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo.
Il percorso museale offre dunque l’opportunità di seguire, attraverso un itinerario cronologico e la sequenza delle presenze vescovili, le trasformazioni stilistiche e le peculiarità iconografiche delle arti monumentali e suntuarie, ma anche le relazioni culturali e la circolazione delle tradizioni artistiche tra i popoli del Mediterraneo. Statue, dipinti, manufatti preziosi, costituiscono importanti e suggestivi frammenti della fede, della memoria storica e dell’identità culturale delle comunità che li hanno prodotti.
Museo e territorio
Dal 2008 il Museo promuove molteplici attività: mostre, percorsi didattici, conferenze, itinerari formativi, iniziative di “Museo diffuso”, in sinergia con le forze attive della Diocesi. Sono operative, inoltre, una serie di convenzioni didattiche e scientifiche con Università e Centri di ricerca, oltre che interazioni con le Reti museali di area come la Rete Naturale e Museale Belicina. Alle iniziative del Museo partecipano dinamicamente un qualificato gruppo di volontari, studenti e studiosi, impegnati nelle visite guidate, nella presentazione degli eventi e delle manifestazioni, e nelle procedure di inventario e catalogazione dei beni artistici.
L’integrazione con le realtà locali più sane e virtuose, il collegamento con le realtà culturali più attive, il coinvolgimento delle scolaresche e, non ultimo, la sigla di una serie di importanti Protocolli d’intesa con Istituzioni siciliane, nazionali ed internazionali di riconosciuta importanza evidenziano il ruolo sempre crescente del Museo come soggetto formativo, promotore di cultura cristiana e protagonista di importanti manifestazioni che valorizzano opere d’arte sacra spesso inedite e di grande valore.
Francesca Paola Massara, Direttore
Le immagini sono per gentile concessione del Museo Diocesano di Mazara del Vallo
Museo diocesano “Vito Ballatore”
Piazza della Repubblica, 16
Mazara del Vallo (TP)
www.museodiocesanomazara.it Pagina facebook Museo Diocesano Mazara del Vallo
Ulteriori informazioni
Orari di Apertura: 10.00-12.30 da Martedì a Sabato, 10.00-12.30/16.30-18.30 Venerdì e Sabato. Lunedì chiuso. Aperture domenicali su richiesta.
Contatti
tel: 0923/90943 mail: ced@diocesimazara.it