NICOLA DE MARIA |COLORIS GAUDIUM, CHIESA E GALLERIA DI SAN FEDELE

Presso la Galleria San Fedele, a cura di Andrea Dall’Asta e di Umberto Bordoni, il 27 ottobre s’inaugura una mostra del grande artista italiano Nicola De Maria, che fece parte di quello straordinario gruppo chiamato Transavanguardia, composto in realtà da personalità che emozionarono il mondo.

In concomitanza all’esposizione, composta da un gruppo di tele che intendono ripercorrere alcune tappe fondamentali dell’autore, sarà inaugurato l’affresco di un bellissimo spazio della storica chiesa di San Fedele, il Sancta Sanctorum, collocato all’interno dell’altare maggiore neoclassico, e l’architrave di una porta, collocata alla sinistra dello stesso altare, in cui De Maria ha dipinto il Nome di Gesù.

Le opere vanno così ad aggiungersi agli Itinerari di arte e fede, un percorso recentemente inaugurato nello storico edificio, fondato dai gesuiti nel 1569, che annovera opere di Lucio Fontana, Jannis Kounellis, Claudio Parmiggiani, Mimmo Paladino, David Simpson e Sean Shanahan, oltre a importanti autori antichi e moderni, da Gerolamo Romanino a Mario Sironi.

L’artista campano interpreta in maniera originale il tema della Gerusalemme celeste. Nel piccolo spazio, l’autore riflette sul tema della città celeste, immaginata come luogo della festa, della gioia e della comunione. Il Sancta Sanctorum è un luogo intimo, segreto, contenente le reliquie dei santi. Costruito nella prima metà dell’Ottocento, ha la forma di un esagono, con una nicchia a ogni lato. Quella collocata di fronte all’ingresso contiene un Calvario ottocentesco in argento, con al centro una stauroteca; alla sinistra, è posta la statua della Fede, alla destra, la Speranza. A testimonianza della sacralità del luogo, ai lati, numerosi reliquiari custodiscono le ossa dei santi, simbolo delle virtù di chi ha vissuto il Vangelo, della loro santità, chiamata a irradiarsi nella città e a fecondare la vita dei suoi abitanti. Una serie di colonne, in un essenziale stile dorico, sostiene una piccola cupola che poggia su di una cornice modanata, collocata su di un fregio.

Nicola De Maria interviene in questo piccolo spazio, denso di senso, dipingendo la cupola con una festa di colori: un blu profondo, un rosso arancione smagliante, un giallo luminoso e infine un verde acceso. Se i primi tre colori sono racchiusi in spicchi che convergono verso il centro, in modo da creare un irresistibile movimento circolare, il riquadro verde sembra invece come interromperlo, suggerendo un momento di arresto, da cui scaturisce un nuovo inizio, una nuova genesi.

Il fregio è dipinto con un azzurro turchese, trapuntato da alcune stelle e dai simboli dell’alfa e dell’omega, allusione a Cristo, principio e fine dell’Universo. Nell’architettura cristiana, la cupola, tradizionalmente simbolo cosmico che rappresenta il giardino dell’Eden, il Paradeisos delle origini, dove l’uomo vive con Dio la pienezza di una relazione armonica, si fa qui luogo di una città che trasfigura ogni cosa. Dai riverberi cromatici degli argenti ai colori festosi della cupola, tutto parla di gioia.

È come se Nicola de Maria ci dicesse che l’esultanza della città celeste si fonda sulla fede delle vittime. È la città di una festa che si fa preghiera, lode senza fine al Dio della vita. È come se il dolore del mondo, incarnato dai martiri, fosse qui trasfigurato in canto, in lode. È questo un tema quanto mai attuale. È quanto oggi sta accadendo in tante parti della terra, in attesa di un mondo di pace e di riconciliazione… E l’arte è come l’amore, un suo veicolo insostituibile, chiamata a portare pace e riconciliazione.

La mostra è a ingresso libero.

 

Luoghi e orari

Galleria San Fedele, Via Ulrico Hoepli 3A, Milano

dal martedì al sabato dalle ore 16.00 alle ore 19.00 (chiuso i festivi – il 6 dicembre apertura su richiesta)

Chiesa di San Fedele, piazza San Fedele 4, Milano

dal mercoledì al venerdì dalle ore 14.00 alle ore 18.00, sabato dalle ore 10.00 alle ore 18.00, domenica dalle ore 14.00 alle ore 18.00 (sabato e domenica l’accesso non è possibile durante i concerti e le celebrazioni liturgiche).

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