PAESAGGIO DOPO PAESAGGIO-mostra al Museo di Fotografia Contemporanea

PAESAGGIO DOPO PAESAGGIO

Fotografie di Andrea Botto, Claudio Gobbi, Stefano Graziani, Giovanni Hänninen, Sabrina

Ragucci, Filippo Romano

A cura di Matteo Balduzzi

22 ottobre 2022 – 29 gennaio 2023

Museo di Fotografia Contemporanea

www.mufoco.org

 

Nelle collezioni del Museo di Fotografia Contemporanea il tema del paesaggio ha avuto e mantiene tuttora una presenza estremamente significativa, sia da un punto di vista simbolico – è dall’esperienza di Archivio dello spazio che il progetto stesso di Museo prende avvio – sia soprattutto in ragione del ruolo seminale che la fotografia dei luoghi ha svolto nell’evoluzione della fotografia italiana a partire dagli anni Ottanta.

Un primo importante nucleo di immagini conservate al Museo è rappresentato da opere di coloro che sono oggi considerati i grandi maestri della fotografia italiana ed europea e coincide con una stagione in cui la committenza pubblica ha rappresentato una modalità di sostegno agli artisti, un efficace strumento per la produzione e l’acquisizione di nuove opere e anche un ambito di discussione e di confronto teorico. In questo ambito, che si è sostanzialmente esaurito con la metà degli anni duemila, sono entrati a far parte delle collezioni autori come Luigi Ghirri, Gabriele Basilico, Mimmo Jodice, Vincenzo Castella, e poi Mario Cresci, Olivo Barbieri, Walter Niedermayr, fino ad autori più giovani che si confrontano in modo sempre più diversificato con l’architettura e lo spazio urbano (Paola Di Bello, Luca Andreoni, Marco Signorini, Paola De Pietri, Luigi Gariglio, Francesco Jodice).

A questo, negli anni più recenti, si è man mano aggregato un ulteriore, variegato, nucleo di opere, grazie a un rinnovato interesse per la committenza da parte delle istituzioni pubbliche, che ha consentito a nuove generazioni di autori di confrontarsi con una nozione di paesaggio sempre più estesa, con una metodologia di lavoro che tende ad essere multidisciplinare e con la grande libertà di ricerca visiva e progettuale ormai consolidata, anche grazie al pieno avvento del digitale.

Questi autori sono stati acquisiti secondo tre linee di ricerca principali:

– una serie di progetti partecipati e opere di arte pubblica, che hanno coinvolto gli abitanti e le comunità nella creazione di progetti collettivi insieme agli artisti (Paolo Riolzi, Arianna Arcara, Claudio Beorchia);

– una serie di committenze riservate alle generazioni più giovani (Abitanti, Atlante Architettura Contemporanea, Refocus) che, spaziando tra documentazione e pura ricerca, hanno coinvolto quasi 100 artisti emergenti;

– la produzione o l’acquisizione di importanti lavori realizzati da alcuni importanti autori che non erano presenti nelle collezioni del Museo, artisti appartenenti a una sorta di generazione-cerniera, nati tra metà anni Sessanta e metà anni Settanta, che si sono formati in una linea diretta con la tradizione della fotografia italiana di paesaggio ma che ne hanno poi esteso pratiche e linguaggi in direzioni meno ortodosse, coerenti con l’evoluzione del contesto internazionale.

In questo ultimo gruppo, insieme alle acquisizioni di importanti corpus di lavoro di artisti come Armin Linke e Francesco Jodice (grazie a due edizioni del bando ministeriale Italian Council), appartengono i lavori dei 6 artisti che compongono la mostra PAESAGGIO DOPO PAESAGGIO: Andrea Botto, Claudio Gobbi, Stefano Graziani, Giovanni Hänninen, Sabrina Ragucci, Filippo Romano. Si tratta di autori che hanno elaborato negli anni una ricerca oggi riconosciuta a livello nazionale e a volte anche internazionale, sperimentando in modo coerente linguaggi e pratiche che riflettono sul paesaggio da prospettive inedite e spesso sorprendenti.

 

I progetti, realizzati tra il 2010 e il 2020, sono stati acquisiti nel 2021 grazie al bando Strategia Fotografia promosso dalla DGCC e vengono ora per la prima volta esposti al pubblico. La mostra complessivamente presenta oltre 100 opere.

Andrea Botto Ka Boom. L’esplosione del paesaggio, Rapallo 1973  © Mufoco

Stampe a colori di grande formato + serie di stampe b/n In una ricerca di lungo respiro, che ha preso avvio nel 2008, Andrea Botto fotografa con i codici classici dell’immagine di paesaggio una serie di esplosioni, espressioni dell’incessante volontà e capacità dell’essere umano di trasformare il territorio.

Stefano Graziani, Senza titolo, Trieste 1973 © Mufoco

Stefano Graziani presenta una serie di 10 stampe, un dispositivo di archiviazione ordinato cronologicamente, dalla preistoria ad oggi, che ripercorre una serie di momenti e luoghi fondamentali nell’evoluzione del pensiero architettonico inteso in senso più ampio: storia, archeologia, paesaggio.

Claudio Gobbi Arménie Ville, Ancona 1971 © Mufoco

Avviato a Parigi nel 2007, il progetto di Claudio Gobbi consiste nella raccolta di immagini – realizzate dall’autore stesso ma anche da altri fotografi, o di archivio – di chiese armene, che costituiscono un archetipo architettonico e un segno culturale continuamente rinnovato, dai primi secoli dopo cristo ai giorni nostri.

Giovanni Hanninen, La città in attesa, Helsinki, 1976 ©  Mufoco

La ricerca di Giovanni Hanninen riflette sul rapido processo di cambiamento dell’area metropolitana milanese, individuando una serie di edifici in attesa di trasformazione. Le immagini, di tipo frontale e tassonomico, costituiscono una sorta di catalogo diviso per tipologia e sono corredate da un apparato informativo, testuale, in continuo aggiornamento.

Filippo Romano, Statale 10, Messina 1968

Le fotografie in mostra costituiscono una selezione del grande archivio che l’autore ha costruito nel corso di una lunga ricerca, avviata nel 2007 e ancora in corso, sul paesaggio calabrese, luogo di origine della sua famiglia. La statale 106, “una periferia lunga 500 km”, diventa paradigma delle risorse e delle contraddizioni del paesaggio italiano. L’esposizione fotografica è completata da un libro d’artista appositamente realizzato per il Museo.

Sabrina Ragucci, Condominio Oltremare, Milano, 1968

Il progetto fotografico nasce insieme alla realizzazione dell’omonimo libro, pubblicato nel 2014 con lo scrittore Giorgio Falco, in uno scenario della provincia italiana – in questo caso Ravenna – che è stato sfondo di importanti opere sia fotografiche che narrative. In mostra la serie completa di stampe originali selezionate da Zannier per la Biennale di Venezia del 2011-

In occasione della giornata di inaugurazione è prevista una tavola rotonda in cui i sei autori sono invitati a raccontarsi e a riflettere sulle prospettive e sull’eredità della fotografia italiana.

I contributi raccolti andranno a costituire, insieme alle immagini, il tredicesimo volume della collana Quaderni di Villa Ghirlanda.

 

Sede

Villa Ghirlanda, via Frova 10 Cinisello Balsamo, Milano
orari: mercoledì, giovedì, venerdì ore 16-19sabato e domenica ore 10-19
E info@mufoco.org
T +39 02 6605661

Ingresso gratuito

Servizio educativo

VISITE GUIDATE E LABORATORI
tutti i giorni su appuntamento
E servizioeducativo@mufoco.org
T +39 02 66056631

Ufficio stampa

Alessandra Pozzi

T +39 3385965789

E press@alessandrapozzi.com; ufficiostampa@mufoco.org

 

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