“Passaggi” nell’assoluto. Premio Paolo VI per l’arte contemporanea in mostra a Concesio (BS)

Passaggi nell’assoluto.

Fino al 18 dicembre i finalisti del Premio Paolo VI per l’arte contemporanea in mostra a Concesio (BS)

Dieci artisti selezionati sui 115 candidati: CaCO3, Angelica Consoli, Elisabetta Necchio, Nadia Nespoli, Laura Patacchia, Pier Paolo Patti, Massimiliano Pelletti, Teo Pirisi (Moneyless), Giovanni Rossi e Francesco Visentini. Sono i protagonisti della mostra Passaggi, a cura di Paolo Sacchini e Marisa Paderni, allestita in occasione della terza edizione del “Premio Paolo VI per l’arte contemporanea”, inaugurata lo scorso 11 settembre e aperta al pubblico fino al 18 dicembre presso la Collezione Paolo VI di Concesio, poco fuori Brescia.
Il Premio Paolo VI, racconta il direttore del museo Paolo Sacchini, “è un concorso rivolto ad artisti italiani o di nazionalità straniera (purché domiciliati in Italia), con particolare attenzione ai giovani artisti emergenti, che intendano riflettere sul tema del sacro o forse ancora meglio dello spirituale, inteso tuttavia in senso molto ampio e non strettamente confessionale.” La Giuria è composta dal Comitato Scientifico del museo, ovvero il direttore Sacchini, le docenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Cecilia De Carli ed Elena Di Raddo, il direttore della Fondazione Ragghianti Paolo Bolpagni, il direttore artistico della Fondazione Bernareggi don Giuliano Zanchi e il direttore del Museo del Design Italiano Marco Sammicheli.
La Collezione Paolo VI è un luogo unico al mondo. Il museo conserva ed espone un patrimonio di oltre settemila opere d’arte del Novecento riconducibile alla figura di Giovanni Battista Montini, e testimonia il rapporto che papa Paolo VI intrattenne con il mondo dell’arte e l’ideale di apertura ai linguaggi espressivi contemporanei da lui propugnato. La Collezione include, tra gli altri, capolavori di Chagall, Kokoschka, Matisse, Picasso, Magritte, Dalí, Severini, Rouault, Casorati, Sironi, Morandi, Fontana, Hartung, Vedova, Manzù, Azuma, Pomodoro e Hockney.
In dialogo con queste straordinarie collezioni, la mostra Passaggi occupa il piano inferiore della sede del museo: uno spazio modernissimo, ampio e accogliente in cui ciascuno dei dieci artisti propone la sua personale interpretazione dei temi del sacro e della spiritualità.
Il trittico di Elisabetta Necchio mette in evidenza i legami tra le grandi religioni monoteiste, mentre i tre lavori di fiber art di Nadia Nespoli richiamano l’universo della devozione popolare dedicata a Maria che tesse la tela. Gli eleganti mosaici del collettivo CaCO3 evocano il divino nello splendore della luce che si riflette e rifrange sulle tessere di vetro. Gli ex-voto di Angelica Consoli stimolano a riflettere sui temi della memoria e della preghiera. Le Tele di Laura Patacchia parlano di rito, sofferenza, guarigione e rinascita, accanto ai lavori video di Pier Paolo Patti, che ricerca nell’astrazione una chiave per visualizzare l’invisibile. La figurazione di Massimiliano Pelletti dialoga con le geometrie di Teo Pirisi, mentre le Deposizioni di Giovanni Rossi si confrontano con la Via Crucis di Francesco Visentini, che trascrive il dramma del sacro graffiando la superficie della terracotta o aggiungendo lembi e granuli.
Tra i finalisti, la Giuria decreterà il vincitore del Premio, al quale il museo dedicherà una mostra personale nel corso del 2022. Nell’attesa, l’invito è quello di visitare la mostra vivendola come un vero e proprio percorso: dieci tappe, dieci Passaggi nell’assoluto che riecheggiano l’apertura montiniana nei confronti dell’arte contemporanea come strumento di ricerca e veicolo di accesso alla trascendenza.

Margherita Zanoletti

 

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