PROGETTO ARTE POLI- THE RENAISSANCE IN OPERA

Il Bauhaus (Dessau, Germania) e la Wiener Werkstatte (Vienna, Austria) sono state tra le ultime scuole che avevano tra gli insegnamenti varie discipline artistiche: architettura, design, fotografia, teatro, pittura, scultura.

Arte Poli si propone oggi un obiettivo analogo e molto ambizioso: costituire un polo operativo che agisce sulla produzione di materiali legati alle varie arti, dalla vetrata artistica al mosaico, dall’affresco alla scultura, dal ferro battuto al restauro.
Questo è reso possibile dalla presenza di personalità che interpretano l’artigianato secondo i criteri tramandati dalla tradizione ma con la capacità innovativa di offrire risultati artistici: un equilibrio che va perdendosi nell’epoca della riproducibilità meccanica (Benjamin) culminata nelle stampanti 3d a controllo numerico.

La costruzione delle vetrate artistiche, come quelle che hanno nei secoli decorato le grandi cattedrali, diventa una operazione centrata sul ruolo della luce e del colore, utilizzando vetro soffiato artigianalmente con elementi leggeri che li saldano assieme e ne fanno ardite strutture portanti. La costruzione di queste strutture, che ha dato origine al laboratorio, ha richiesto diversi livelli di aggiornamento con nuove metodologie e tecnologie dedicate, mettendo a fuoco la necessità di unitarietà tra struttura e opera d’arte, tema che dalle vetrate passa anche alle altre tecniche di intervento artistico e artigianale.
Tecniche che arrivano dal mondo antico, come il mosaico, nelle sue varie configurazioni compositive, vengono riproposte in maniera innovativa dal laboratorio Arte Poli sia come autonoma rappresentazione figurativa o astratta, che come apparato decorativo per strutture architettoniche e per oggetti di disegno industriale.
Guardare al passato avviene ancor di più con la pittura su affresco, che tante grandiose ma delicate opere d’arte ha tramandato nel nostro paese, ma con uno sguardo rivolto al futuro, trasformando questa tecnica attraverso la pittura su tela, che poi viene installata in situ garantendone una maggiore durata, senza manutenzione o restauro.
Il ritorno sulla scena contemporanea della pietra vuole anche simboleggiare un desiderio di durata, oltre la fuggevolezza rapida delle mode: gli scultori del laboratorio sono consapevoli che occorre conoscere le caratteristiche di ogni pietra da utilizzare sia per realizzare statue su richiesta che per mettere in opera elementi che concorrano alla costruzione di un’architettura o all’arredo di una residenza.
Anche una cancellata può diventare un’opera d’arte, basti pensare all’ingresso al Mausoleo delle Fosse Ardeatine a Roma: la ditta Arte Poli ne è consapevole e mette a disposizione maestri ferrai, come nelle fucine d’arte del passato, per lavorare il ferro battuto sia per sculture che per elementi architettonici come significative balaustre o colonne.

Il laboratorio si occupa non solo della produzione artigianale-artistica ex-novo ma anche del restauro o del consolidamento di ogni manufatto che richieda un delicato e attento intervento in grado, nei limiti del possibile, di restituirgli la bellezza e lo smalto ormai appannati dall’erosione provocata dal passare del tempo. Il laboratorio è inoltre assistito da un vero e proprio dipartimento di progettazione composto da architetti, designer, ingegneri.

La regia di questa complessità di produzione tecnico-artistica è resa possibile dalla figura del fondatore, Albano Poli, che ha dato vita al laboratorio nel 1953, cominciando dalla creazione delle vetrate e poi allargando alle altre tecniche artistiche, con un atteggiamento da bottega rinascimentale, ormai raro in Italia, che legittima la trasmissione del mestiere dal maestro agli allievi e che prevede la visita guidata, sia per ammirare la dedizione di chi progetta e di chi mette in opera, sia per immaginare o proporre nuove proposte.

 

INFO

Photos @  atelier artistico  Arte Poli 

 

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