Restituire la polifonia sacra al luogo per la quale è stata scritta, è l’obbiettivo di “Locus Iste”. Serie di concerti, con le musiche tra l’altro di autori come G.P. da Palestrina e C. Monteverdi, per le chiese più belle del territorio abruzzese. Esistono, infatti, canoni estetici di architettura e arredi propri del luogo sacro che si legano armoniosamente con quanto scritto da mani quanto più ispirate perché tanto più sapienti. Esperienza che soddisfi quell’anelito verso il trascendente che è proprio di ogni essere umano a prescindere dalla propria fede.
M° Gianni Golini
Direttore Coro Polyphonia.
Prosegue il progetto “Locus Iste” nelle Chiese d’Abruzzo.
Sabato 13 aprile , alle ore 21,00 si terrà il concerto Locus Iste nella chiesa di San Cristoforo a Moscufo (Pe)
Il dolce paesaggio collinare e i fiorenti uliveti appaiono allo sguardo di coloro che si apprestano a raggiungere il borgo di Moscufo. La preponderante vocazione agricola del paese, tuttavia, non inganni il visitatore: Moscufo è un luogo dalle radici millenarie in cui arte e fede percorrono lo stesso binario. Lo testimonia la chiesa abbaziale di S. Maria del Lago, collocata lungo la strada che collega il centro abitato a Pescara, risalente all’ VIII secolo e dalle inconfondibili caratteristiche architettoniche dello stile romanico. Lo dimostra inoltre la Chiesa della Pietà, collocata nella zona periferica e risalente al XVIII secolo, caratterizzata da elementi architettonici che rimandano al barocco e al neoclassico e nella quale la verticalità della costruzione si risolve in un’ariosa cupola coperta da muraglia quadrangolare e piccolo tetto piramidale. Una testimonianza sicura della vocazione artistica del luogo e del suo connubio inscindibile con la fede è tuttavia rappresentata dalla chiesa parrocchiale dedicata a S. Cristoforo, le cui imponenti mura si ergono nel cuore del paese e il cui scorcio è osservabile dagli innumerevoli vicoli del territorio. Uno sguardo alla facciata monumentale, realizzata in laterizio, con lesène collocate su basamenti e cornici, è già rilevatore dello stile architettonico barocco della chiesa. A tal proposito si tenga presente che l’incisione in una delle mattonelle della facciata recante come datazione l’anno 1607. Il luminoso interno è a pianta rettangolare con spigoli arrotondati ed è in linea con la sensibilità tipica dell’epoca, caratterizzata dal superamento delle figure lineari e perfette tipiche dei modelli classici e dalla predilizione per forme più complesse quali l’ellisse in luogo del cerchio, conferendo vivacità alle costruzioni. Gli ornamenti scultorei sono realizzati in stucchi e comprendono principalmente festoni e angioletti, a tutto tondo e altorilievo. Il materiale di realizzazione è caratterizzato da una maggiore sobrietà rispetto all’oro che è spesso utilizzato nei monumenti che sono emblema dello stile, senza che vengano tuttavia meno l’opulenza e la vivacità che caratterizzano il barocco. Il gusto per le linee curve e gli andamenti sinuosi risulta evidente anche dalla progettazione di angoli concavi con pulpiti sporgenti e dall’apertura di nicchie, in una delle quali è posta la statua lignea del patrono S. Cristoforo, realizzata nel 1772. In prossimità dell’ingresso si erge una grande loggia su cui è collocato l’organo del 1784, restaurato e riportato allo stato originario nel 2004 da Michel Formentelli di Camerino.
Si osservi inoltre la zona presbiterale: di notevole interesse è il coro ligneo, sovrastato dall’arco a tutto sesto e dalla grande tela che rappresenta il patrono S. Critoforo, riconducibile alla scuola di Rubens. Ai lati della pala d’altare sono collocate le due grandi statue, allegorie della castità e del martirio. Sono altresì pregevoli le due tele poste a sinistra e a destra che rappresentano rispettivamente S. Gaetano Thiene e la Vergine Addolorata. L’area del presbiterio presenta inoltre due opere di grande rilievo realizzate in occasione degli ultimi restauri dal Maestro Pietro Cascella: il Tabernacolo e l’Ambone.
Nelle pareti laterali sono ricavate due cappelle inframezzate da confessionali pregevolmente realizzati in legno. Gli altari laterali custodiscono inoltre le tele raffiguranti la Madonna del Rosario, S. Francesco da Paola, S. Biagio e le Anime Sante del Purgatorio. Uno sguardo in alto consente invece di visionare i due grandi affreschi relativi a scene dell’Antico Testamento, i cui soggetti sono nello specifico la regina Ester e la regina di Saba.
Elena D’Andreagiovanni
Carlo D’Anastasio
Fonte Umberto Jori, Gemme d’Abruzzo, Moscufo, Tipografia Ferretti, Pescara, 1971
Si ringrazia per la collaborazione il Parroco don Mauro Evangelista
foto di Mariagrazia Controguerra