Progetto LOCUS ISTE – concerto in San Domenico a Tocco da Casauria – Pescara

Restituire la polifonia sacra al luogo per la quale è stata scritta, è l’obbiettivo di “Locus Iste”. Serie di concerti, con le musiche tra l’altro di autori come G.P. da Palestrina e C. Monteverdi, per le chiese più belle del territorio abruzzese. Esistono, infatti, canoni estetici di architettura e arredi propri del luogo sacro che si legano armoniosamente con quanto scritto da mani quanto più ispirate perché tanto più sapienti. Esperienza che soddisfi quell’anelito verso il trascendente che è proprio di ogni essere umano a prescindere dalla propria fede.

M° Gianni Golini
Direttore Coro Polyphonia.
Prosegue il progetto “Locus Iste” nelle Chiese d’Abruzzo.

 

Sabato 25 novembre in  memoria di Taddeo da Tocco, alle ore 19,si terrà il concerto Locus Iste nella chiesa di San Domenico a Tocco da Casauria.  Taddeo nacque a Tocco da Casauria nel 1533, da Taddeo Trombetta e Caterina Pettinella; al battesimo ebbe il nome di Giovan Battista. Abbracciato l’ordine dei frati minori si santificò nell’umile stato di Fratello Laico. Morì nel convento di Santa Maria di Aracoeli in Roma il 13 novembre 1639 alla patriarcale età di 106 anni. Attualmente si trova ancora sepolto nella cappella reale di San Bernardino da Siena, nella stessa Basilica di Aracoeli.

 

La Chiesa di San Domenico di Guzmàn a Tocco da Casauria, nel centro storico, è un’opera architettonica di particolare pregio, frutto dell’ingegno e capacità artistico-creativa dei frati domenicani, già presenti a Tocco Casauria dal 1500, i quali dopo il terremoto del 1703 riedificarono dalle macerie della chiesa di San Francesco il nuovo luogo di culto consacrandolo a San Domenico, loro fondatore.

Trasformata nei secoli  si presenta oggi  con un’unica  navata con volta a botte lunettata, ed un  impianto planimentrico a croce latina con transetto, coperto da una volta a botte, e  altari contrapposti ,  decorati  tardo-barocchi .

Fra l’incrocio aula e transetto s’innalza una cupola, senza tamburo, impostata direttamente sugli archi, nelle pareti laterali della navata si aprono tre grandi nicchie ad arco, dove trovano posto 6  altari minori
Le tele ad olio, che adornano tutti gli altari, e gli stucchi settecenteschi introducono il visitatore in un percorso spirituale fino all’altare anch’esso settecentesco e ricco di marmi policromi e ornamentali barocchi. Arricchisce la chiesa la presenza di un coro ligneo di noce lavorato ad intaglio .

L’esterno presenta  copertura a due falde e manto in coppi, una facciata in muratura di pietrame incerto a vista con due contrafforti in conci lapidei squadrati ed un  portale rialzato, preceduto da gradini .

ll portale racchiude la sintesi storica di tre chiese del vissuto religioso locale: nell’archivolto semi circolare proviente dalla chiesa medievale dell’Annunziata del 1300; nelle lesene che sorreggono la trabeazione portate dalla ex chiesa di Santa Maria della Pace,  negli stipiti esterni con ornamenti floreali del nuovo edificio del 1700.

Il portale ha cornice in pietra con ordine di paraste  ioniche decorate a grottesche, architrave con decorazioni ispirate a forme vegetali, archivolto con acroteri laterali e centrale, dove superiormente si apre l’unica  finestra rettangolare, priva di ornamenti.

La parte più interessante all’esterno è il campanile a vela: con tre livelli di archi, di cui quelli inferiori murati.

Mariagrazia Controguerra

 

 

Si ringrazia per la collaborazione il Parroco Don Michele Persichetti.

le foto  di Mario Di Curzio

 

 

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