Cappella – Maria Magdalena – Zollfeld
La cappella di famiglia, Maria Magdalena, dell’architetto Gerhard Sacher è uno spettacolare oggetto scultoreo in calcestruzzo bianco (“SCC” calcestruzzo autocompattante). I costruttori hanno dimostrato una grande sensibilità, fiducia e profonda comprensione per l’architettura nell’aver creato questo progetto di una spaziosità eccezionale e senza tempo, in cui si svolgono cerimonie e feste familiari e dove tranquillità, contemplazione e ricordo possono essere vissuti in una configurazione unica. Con uno sguardo verso la collina Magdalensberg e il castello di Hochosterwitz, il pezzo di architettura rappresenta un punto di riferimento moderno come simbolo espressivo di un linguaggio semplice.
Posizione
Non puoi passare vicino alla scultura di cemento bianco (SCC) senza essere impressionato. Si erge come un dito eretto nel paesaggio delle dolci colline di Zollfeld, in Carinzia, nel bel mezzo di un giovane vigneto. Il bianco splendente del cemento è così perfetto, l’architettura così armoniosamente disadorna e la posizione è così spettacolare nel paesaggio ricco di storia di Zollfeld, la fertile pianura con una lunga tradizione culturale e storica che si trova tra la collina di Magdalensberg, con la sua chiesa di pellegrinaggio in alto a sud-est, e il castello di Hochosterwitz, maestosamente adagiato su un cono roccioso per oltre mille anni, nel nord. Se passi nei pressi, potresti svenire per il bianco splendente del moderno monumento e per il suo linguaggio formale semplice, anche se sei l’agnostico più convinto.
Descrizione del progetto
Il visitatore si avvicina allo spazioso piazzale di ghiaia, rotondo e leggermente discendente, attraverso una rampa d’accesso dolcemente inclinata. Sul piazzale c’è l’edificio in cemento bianco e vetro inciso in esso e gli elementi di base interpretano la forma di una cappella classica in modo contemporaneo. Il calcestruzzo bianco immacolato e levigato conferisce a questo pezzo di architettura un’estetica e una purezza particolari, dall’aspetto artificiale. Diverse condizioni di luce e meteorologiche cambiano il colore e le impressioni superficiali da un bianco luminoso, bianco lucido a un blu bianco freddo e opaco dell’alba, attraverso il quale si possono osservare innumerevoli sfumature e trame.
Il colmo del tetto a due falde si trova a 7,78 metri. Nelle pareti laterali ci sono tagli trasversali che fungono da finestre, tre su ciascun lato. Questi tagli trasversali sono posizionati in linea con l’incidenza dei raggi solari, in modo che il sole del mattino e/o della sera colpisca la vetrata colorata realizzata dal prof. Karl-Heinz Simonitsch, un artista carinziano. Le finestre sono fatte di strati di vetro multicolore e rappresentano i sei giorni della genesi. Il lato est, con vetrate a grandezza naturale e la croce bronzea esterna di Jaromir Gargulak, artista ceco, rappresenta l’ultimo giorno della genesi. Sul lato opposto è stato realizzato a mano dallo stesso artista ceco un portone di bronzo, massiccio, a due battenti, che può essere completamente aperto verso il piazzale antistante, offrendo così spazio a chi sta fuori.
Le massicce pareti laterali bianche proteggono l’abbondanza del paesaggio culturale circostante e creano uno spazio luminoso e contemplativo che irradia pace e purezza. Il lato est completamente vetrato offre la vista della croce di bronzo scuro contro il Magdalensberg all’orizzonte costruendo la connessione spirituale verso l’esterno. L’interno è volutamente semplice e variabile allo stesso tempo. L’elemento formativo dello spazio è il pavimento in mattonelle di travertino beige e crema. Un solo gradino nella pianta rettangolare della cappella segna il passaggio dalla navata della cappella al coro. Le pareti lungo il coro comprendono nicchie rettangolari – a destra, c’è una fessura più grande con la statua di Maria Maddalena, la santa patrona della cappella, e, sulla sinistra, ci sono 12 fessure più piccole per l’urna. A sinistra, tra le finestre colorate, ci sono banchi apribili fatti di rovere lavato bianco incassati nel muro di cemento.
Illuminazione nelle quattro stagioni.
Una cappella cittadina deve escludere il mondo esterno per ottenere tranquillità. Pertanto, nella maggior parte dei casi, le pareti della cappella hanno solo poche aperture. Una cappella situata in aperta campagna ha già la tranquillità di per sé, e quindi può essere aperta verso l’esterno e beneficiare dell’interazione con la natura.
La vetrata trasparente della parete laterale fornisce molta luce naturale che entra e permette la visione di variazioni stagionali di luce e tempo. La luce del sole che entra attraverso le fessure delle finestre colorate, tre a nord e tre a sud, inonda l’interno con giochi di colori variegati. Per un’ulteriore illuminazione dello spazio, è possibile utilizzare i cilindri traslucidi che pendono dal colmo del tetto, mentre gli spot montati nelle nicchie lungo il coro forniscono un’illuminazione focalizzata.
All’alba e alla sera, la luce diffusa esce dalla cappella e cade sul piazzale e negli immediati dintorni. Solamente la croce nel giardino della cappella gode di un’illuminazione del tutto diretta e diventa così una parte dell’interno.
Gerhard Sacher – Sacher.Locicero.Architectes
La traduzione è a cura di Paola Branciaroli.
Architetti: Gerhard Sacher – Sacher.Locicero.Architectes – Graz / Parigi
Ubicazione: Zollfeld, Carinzia, Austria
Area: 27 mq
Anno di progetto: 2.014
Foto: Christian Brandstätter , Paul Ott, Gerhard Sacher
impresa edile: Petautschnig Bau GmbH – Murau, Knafl & Co. St : Veit adGlan
Struttura di ingegneria civile: Pittino ZT-GmbH – Graz
Le foto sono per gentile concessione dello studio sacher.locicero.architects. Tutti i diritti riservati.