Una giornata di studi al Monastero di Siloe sull’architettura sostenibile degli edifici di culto
Giulia De Lucia
Al Monastero di Siloe (Cinigiano-GR) si è tornati a parlare di architettura attraverso una giornata di studi intitolata “Gli antichi edifici di culto, esempio di sostenibilità”, in cui il tema della progettazione sostenibile, sempre più importante nel dibattito dell’architettura contemporanea, è stato declinato volgendo lo sguardo agli antichi edifici di culto come esempio di soluzioni tecniche tradizionali e principi architettonici ecologici e spesso dimenticati.
L’evento, patrocinato dall’Ordine degli Architetti di Grosseto e tenutosi il 9 novembre 2019, è stato promosso dalla Scuola Permanente dell’Abitare, fondata dall’architetto Edoardo Milesi, progettista del monastero di Siloe e da sempre attento a una progettazione sapiente nel rispetto dell’ambiente e del territorio. Sicuramente preziosa è stata la meravigliosa cornice della Val d’Ombrone, nella Maremma toscana, su cui sorge il monastero, di recente costruzione e non ancora terminato in tutte le sue parti, che ospita una comunità di monaci di tradizione benedettina e diversi pellegrini ogni anno.
Le relazioni della giornata di studi hanno presentato diverse declinazioni del tema della sostenibilità negli edifici di culto: Olimpia Niglio (Professoressa di storia del restauro e Research Fellow presso la Kyoto University) ha approfondito il tema del riuso sostenibile del patrimonio culturale di interesse religioso focalizzando alcuni casi studio in Oriente e in America Latina; Lonardo Servadio (giornalista per i siti online Jerusalem e Frontiere) è intervenuto sul significato di “luogo della dinamica eloquente”; Don Roberto Tagliaferri (Docente all’Istituto di liturgia pastorale di S. Giustina a Padova) si è concentrato sull’evidenziare come la strategia di un riuso sostenibile, sia in termini tecnico-pratici che pastorali e culturali, sia una priorità per gli enti preposti alla gestione del patrimonio ecclesiastico, come evidenziato dal recente convegno promosso a Roma nel novembre 2018 dal Pontificio Consiglio della Cultura, la Pontificia Università Gregoriana e l’Ufficio Nazionale Beni Culturali e Edilizia di Culto della Conferenza Episcopale Italiana. La mattinata si è conclusa con l’intervento dell’arch. Edoardo Milesi che ha proposto una riflessione sul rapporto tra riuso e pensiero ecologico.
La giornata ha poi previsto una tavola rotonda e una visita ai locali del monastero normalmente chiusi al pubblico e alla foresteria del pellegrino che si compone di una serie di casette progettate e costruite con profonda attenzione alla sostenibilità e in forte rapporto con il territorio. La foresteria si è recentemente classificata prima per il Premio Architettura Toscana 2019 – sezione nuova costruzione.
Infine, l’incontro è servito anche come momento per l’annuncio della costruzione della chiesa del monastero, su progetto dell’arch. Milesi. La costruzione del complesso monastico per blocchi progressivi aveva dato priorità agli alloggi dei monaci e agli spazi necessari alla loro quotidianità, contando su una preesistente costruzione sull’altopiano trasformata in piccola cappella. Prossimamente però, la comunità sarà dotata di una chiesa monastica effettiva, progettata secondo criteri di sostenibilità attraverso un approccio più rispettoso possibile del contesto naturale e dei materiali locali.
Giulia De Lucia
Architetto, Dottore di ricerca in Beni architettonici e paesaggistici, è ricercatrice presso il Responsible Risk Resilience Centre del Politecnico di Torino. Nell’attività di ricerca si occupa di analisi e monitoraggio per la tutela del patrimonio culturale, con particolare attenzione al patrimonio architettonico di interesse religioso.