Soltani+LeClercq -Proposta per Notre Dame Cathedral

“Time is the architect, the nation is the builder”

Victor Hugo

 

In risposta al recente incendio di Notre Dame ed alle questioni che riguardano la conservazione e ricostruzione del tetto e della guglia, il progetto non è un tentativo di mostrare un opportunismo feticista sfruttando una tragica perdita come se la cattedrale fosse un’entità distaccata dal contesto socio-economico in cui si trova; al contrario, il progetto rappresenta Notre Dame e Parigi – la città e la popolazione – come un insieme di parti interdipendenti. La coltre di fumo che ha velato la cattedrale diventa, in memoria del tragico evento, un’immagine mentale fissa, una sorta di bozzolo metaforico dentro il quale il processo di ricostruzione prende forma. La traslazione di questa idea in un progetto concretamente realizzabile acquisisce il concetto aggiuntivo di una Notre Dame coperta dal velo effimero di un processo storico che l’ha formata e trasformata durante più di 850 anni di esistenza fatti di promesse, modifiche, deturpamenti, vandalismo, restauri – di Parigi, quella volta ed altre in cui ha contribuito alla sua sopravvivenza. Notre Dame può pertanto essere definita un’eterna impalcatura di costruzioni polivalenti, sebbene sia invisibile. Questo è quello che il progetto cerca di sottolineare, un’impalcatura di grandi dimensioni velata con una membrana translucida che ne sottolinea le opere di restauro, e dunque la sua storia.

La proposta consiste in due zone principali: il centro, di competenza delle imprese restauratrici, che si trova in corrispondenza del transetto ed è limitato alla ricostruzione del tetto e della guglia; un anello esterno strutturato con ponteggi in cui il pubblico può accedere per osservare i lavori di restauro e la città circostante, vivendo un’esperienza molto intensa. I visitatori avranno modo di confrontarsi direttamente con i dettagli costruttivi dell’edificio, e con la ricostruzione di tetto e guglia, grazie ad una serie di percorsi dedicati accessibili tramite ascensori e scale. L’impalcatura, che guarda Parigi con altezza pari a quella del pinnacolo, può essere utilizzata per l’esposizione curatoriale di cimeli o in occasioni speciali cadenzate secondo i momenti principali della ricostruzione, come un calendario multimediale che ha come sfondo la città. Un vuoto cruciforme sottolinea e commemora la perdita del tetto e della guglia al di là del transetto. Velata in una membrana diafana, Notre Dame sarà visibile flebilmente, come nello stadio di trasformazione di una crisalide in farfalla, e la sua presenza verrà sentita con un atto di rievocazione collettiva. Il progetto segue un istinto, un bisogno e per offrire una percezione alternativa, inquadrando la città, la sua cattedrale e le persone come parti integranti che si conformano e sostengono l’un l’altro, in un ricorrente processo di restauro.

Soltani+LeClercq

 

testo originale fornito dagli autori, traduzione a cura di Eugenia Maria Di Biase 

All images, copyright Soltani+LeClercq

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