Non è un immenso spazio quello che doveva accogliere il palco di Papa Francesco per la sua visita ad Assisi .
Ma è lo spazio limitato, della piazza inferiore della Basilica , entro una cornice storica di una architettura simbolo non soverchiabile su cui aleggia il ricordo di S. Francesco e del suo Cantico che fonda la nostra lingua, ma soprattutto una cultura di accoglienza.
E per il papa in questa visita che è un po’ come una nuova investitura, il ricongiungersi col poverello di Assisi, un palco sobrio, significativo del luogo, della persona e dell’uso, con la dimensione che è quella del buon cristiano: l’ umiltà.
Sull’impianto architettonico in legno a vista, del suo colore naturale , non è servito altro che:
– la presenza della croce Tau , il Signum Salutis , sigillum di Salvezza , Vittoria e Vita, riconoscibile nella bicromia del palco sul percorso liturgico
– la grande croce tagliata secondo il profilo bizantino medievale che rimanda all’antica tradizione, quella duecentesca dei Crocifissi dal capo reclinato, l’aureola dorata, e ai lati le storie evangeliche, ma senza immagini , nuda , senza iconografia con il solo il disegno come simbolo di un’epoca lontana che torna a incarnarsi oggi.
E accompagna i gesti e le preghiere di un nuovo Francesco che sembra così vicino a quel Francesco il cui ricordo impregna ogni ambito di Assisi.
ALBUM
palco papale nella piazza antistante la Basilica Inferiore del Sacro Convento
Venerdi 4 Ottobre 2013